martedì 14 gennaio 2014

WWF, IL PARLAMENTO EUROPEO FERMI IL TRAFFICO DI NATURA

Mercoledì 15 gennaio il Parlamento europeo lancerà una votazione in seduta plenaria su una risoluzione UE in materia di fauna selvatica che richiede un maggiore impegno e leadership a Bruxelles e a livello dei singoli paesi per fermare con decisione il commercio illegale di specie selvatiche all'interno dell'UE e nel mondo.

WWF e 
TRAFFIC sostengono con forza lo spirito di questa iniziativa, guidata dal deputato Gerben -Jan Gerbrandy e invitano tutti i membri del Parlamento europeo a garantire che l'UE adotti una risoluzione forte e decisa contro il traffico illegale di fauna selvatica.

La risoluzione chiederà l'intervento della Commissione europea e degli Stati membri per rafforzare e attuare pienamente la normativa vigente a livello comunitario e nazionale, migliorare i controlli alle frontiere, aumentare le sanzioni e le condanne per i trafficanti e rafforzare la cooperazione tra paesi europei e lo scambio di informazioni tra le agenzie competenti, come la polizia e la dogana per assicurare che nessun prodotto illecito di fauna selvatica entri e venga commercializzato nel mercato dell'UE. L'UE dovrebbe inoltre partecipare con i leader mondiali in uno sforzo comune a livello globale per aiutare i maggiori paesi esportatori a proteggere la loro fauna selvatica in via di estinzione, promuovendo campagne nei paesi consumatori come Cina, Thailandia e Vietnam per fermare la domanda di prodotti di animali selvatici illegali come corni di
 rinoceronte, ossa di tigre e avorio. Nei giorni scorsi ilgoverno cinese ha distrutto un grande quantitativo di avorio illegale.

Tony Long , direttore WWF EPO (l'Ufficio politico europeo) ha detto :
"Il traffico illegale di specie selvatiche minaccia la sopravvivenza di animali unici come i rinoceronti e gli elefanti africani, e molte specie sono oggi a serio rischio di estinzione. Come regione di transito per prodotti o parti illegali di fauna selvatica anche in rotta dall'Africa verso l'Asia, l'UE ha l' obbligo internazionale di garantire controlli adeguati per interdire il traffico e garantire che le organizzazioni criminali siano messe fuori gioco. Il Parlamento europeo deve dare un segnale forte e agire fin da ora contro il traffico illegale di fauna selvatica".

"Una migliore collaborazione con i paesi africani è fondamentale per fermare le attività criminali alla fonte, soprattutto data la crescente evidenza dei loro collegamenti con i conflitti civili e con le attività terroristiche che minano la sicurezza nazionale e globale. Il recente impegno della Commissione Europea di € 12.800.000 per sostenere il monitoraggio sul campo è un esempio di come l'UE può essere d’aiuto, mentre il prossimo vertice UE- Africa offre l'opportunità di costruire una effettiva collaborazione tra le nazioni, necessaria per affrontare la crisi del bracconaggio globale".

Stephanie von Meibom , direttore del TRAFFIC Europa ha dichiarato:
"Il Parlamento europeo deve mandare un messaggio forte, ai 28 Stati membri e alla Commissione europea, perché prendano sul serio i crimini contro la fauna selvatica e li trattino come farebbero con qualsiasi reato grave. Abbiamo bisogno di una polizia di frontiera più e meglio attrezzata, sanzioni per i trafficanti ben superiori a quelle attuali e coerenti in tutta l'UE  e una migliore collaborazione e comunicazione tra gli Stati membri per proteggere la fauna selvatica e fermare il commercio criminale". "E ' indispensabile che tutti gli Stati membri siano all'altezza delle loro responsabilità di monitorare e controllare il commercio di fauna selvatica: ogni punto di debolezza nella rete dei controlli rischia altrimenti di essere preso di mira da chi è determinato ad aggirare la legge . "

Dante Caserta, Presidente del WWF Italia commenta:

L'Italia rappresenta un mercato tra i più importanti al mondo per animali e legname, il primo importatore e trasformatore di pelli di rettile,  un grande consumatore di lane pregiate, un sempre fiorente mercato di polpa e carta e tanto altro. Ci aspettiamo dunque che i nostri europarlamentari facciano responsabilmente la loro parte. Senza un controllo serio del mercato e una ferma condanna dell'illegalità' si mette in gioco la sostenibilità dei processi produttivi compromettendo gli equilibri naturali di paesi ai quali, invece, dovremmo garantire sostegno e supporto per una corretta gestione delle loro risorse”. 


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