mercoledì 24 aprile 2013

ORRORE GRECIA: LAGER FISCALE PER CHI NON PUÒ PAGARE LE TASSE


Dietro le sbarre chi non paga le tasse, anche se non le paga semplicemente perché non ha più un soldo in tasca. E niente carcere civile: la Grecia si sta preparando ad aprire un “campo di concentramento” per micro-evasori, una sorta di Guantanamo dove rinchiudere chi deve al fisco anche solo qualche migliaio di euro. Allo scopo, il governo pensa a riconvertire vecchie caserme abbandonate, trasformandole in “pseudo-prigioni”. Anche a causa delle assurde politiche applicate dai vari governi negli ultimi anni sotto dettatura della Troika, la Grecia pullula di cittadini debitori e insolventi, spesso nei confronti dello Stato, visto che la pressione fiscale continua a salire a fronte di una ricchezza sociale sempre minore, mentre si diffondono la disoccupazione e addirittura la fame. L’importante, per il governo di Atene, è spremere ad ogni costo i cittadini, aziende e famiglie, imponendo loro di pagare il debito pubblico dello Stato, in base alla dottrina neoliberista di Bruxelles che, con l’adozione dell’euro e del Fiscal Compact, è diventata legge.

«Il governo Samaras – scrive Marco Santopadre su “Contropiano” – non sembra molto interessato a cambiare rotta rispetto alle sue fallimentari – e criminali – scelte fin qui attuate. L’interesse degli esponenti dell’esecutivo telecomandato da Bruxelles e Francoforte mira più che altro a rimpinguare le casse dello Stato. Come? Estorcendo ai cittadini le tasse e i debiti non pagati, anche a costo di rinchiuderli in una specie di campo di concentramento. Dove – si sa come va il mondo – ovviamente finiranno tanti poveri cristi che allo Stato devono poche migliaia di euro, mentre naturalmente i grandi debitori – grossi imprenditori, armatori, esponenti politici – che in questi anni hanno spostato all’estero le proprie ricchezze, facendosi spesso passare come nullatenenti, la scamperanno, visti gli agganci con l’establishment, la possibilità di pagarsi avvocati di grido e di evitare la punizione elargendo qualche mazzetta quando occorre (l’Italia non è l’unico paese corrotto del continente…)».

La malsana proposta, aggiunge “Contropiano”, è stata spiegata in Parlamento, pochi giorni fa, dal viceministro della giustizia greco, Kostas Karagkounis: chi non paga i suoi debiti entro quattro mesi dalla scadenza dovrà essere punito, e rinchiuso anche per un anno. Ma non nelle già sovraffollatissime carceri elleniche: «La brillante idea del governo è quella di attrezzare e riconvertire allo scopo delle caserme dell’esercito attualmente inutilizzate», con il pretesto di «detenere gli evasori in condizioni più umane», come ha spiegato il viceministro, che ha già fatto sapere che si inizierà con un ex campo di addestramento militare nell’Attica, la regione dove sorge la capitale Atene. «Diventerebbe così una sorta di “campo di concentramento” dove finirebbero coloro che una legge recentemente approvata permette di arrestare se devono al fisco dai cinquemila euro in su». La legge permette al cittadino insolvente di rateizzare il debito, ma prevede che una volta saltato il pagamento di una rata sia comunque passibile di detenzione.

La “proposta” sta generando non poche polemiche e proteste nel paese, anche se in molti – spiega Santopadre – sono convinti del fatto che quella del governo è una provocazione, o al massimo una minaccia che in pochissimi casi verrà messa in pratica. Vero obiettivo: spaventare gli insolventi e convincerli a pagare i loro debiti, riempiendo le casse dello Stato con qualche milioncino di euro «da destinare naturalmente non alla sanità o all’istruzione o all’assistenza sociale, ma al pagamento del debito», che in regime di sovranità monetaria non può neppure sfiorare il cittadino, dato che il debito è “coperto” dalla banca centrale. «Se si tratta di uno “scherzo” o di una “provocazione” lo vedremo presto», conclude l’analista di “Contropiano”. Fatto sta che nelle ultime ore il viceministro Kostas Karagkounis è intervenuto di nuovo sulla questione, cercando di minimizzate: niente lager di massa per chi non paga i suoi debiti con lo Stato, ma piuttosto dei campi di rieducazione fiscale destinati ai recidivi.

Secondo Karagkounis, nelle nuove caserme-prigioni per greci disperati finiranno in pochi: la maggior parte dei “fortunati” che eviteranno il lager fiscale dovranno “semplicemente” portare un braccialetto elettronico, attraverso il quale le autorità potranno controllare i loro movimenti. La ex culla della civiltà occidentale, che inventò la filosofia e la democrazia, grazie alla catastrofe dell’Eurozona precipita definitivamente nel medioevo, l’epoca in cui i sospettati di eresia erano costretti a portare croci ben in vista, cucite sugli abiti. Inclina invece verso il modello schiavistico dei Gulag staliniani la misura più “morbida” che si appresterebbe ad applicare il governo di Atene: i greci impossibilitati a saldare il conto con il fisco dovranno lavorare gratuitamente in speciali “carceri agricole”, dove ogni giorno di lavoro equivarrebbe a due giorni di detenzione. Un “premio” agli schiavi più rassegnati. E un monito agli altri Piigs europei, se è vero che la Grecia è un grande test per misurare su scala ridotta le misure più disumane che domani potrebbero essere estese alla Spagna, al Portogallo e magari anche all'Italia.

SCANDALO CONTI OFF-SHORE: ADUSBEF PRESENTA ESPOSTO DENUNCIA PROCURA ROMA CHIEDENDO PIENA LUCE. MINISTRO ECONOMIA VITTORIO GRILLI, DEVE DIMETTERSI.


Ogni giorno aumentano le tragedie dei suicidi, per la perdita del lavoro, il fallimento di centinaia di migliaia di imprese, la crescita esponenziale di pignoramenti ed esecuzioni immobiliari, l’impossibilità di pagare le tasse all’idrovora Equitalia con la pressione fiscale al 52%, la revoca di un fido bancario, l’impossibilità di accedere ad un mutuo prima casa, nonostante tassi di interessi più elevati della media Ue che portano ad un esborso di 25.000 euro in più per un mutuo trentennale di 100.000 euro, la perdita di ogni speranza dei giovani (laureati), disoccupati al 38% che devono cercare un futuro, come i bisnonni di fine ottocento, fuori dall'Italia  mete preferite Brasile ed Australia.   

Mentre milioni di italiani soffrono un lunghissimo ciclo di crisi economica mondiale, iniziato il 7 luglio 2007 con l’esplosione dei mutui sub-prime, dei prodotti derivati e del denaro dal nulla, ma anche di una devastante crisi di leadership politica globale da parte di governi miopi, che hanno delegato importanti funzioni (che nelle democrazie appartengono ai cittadini mediante libere elezioni) ad una ristretta cerchia di oligarchi, eurocrati, cleptocrati, cedendo loro pezzi di sovranità, come è accaduto in Europa con la costituzione di un mostro giuridico denominato Banca Centrale Europea (BCE), poi replicato con il Fiscal compact ed il Mes (Meccanismo europeo di stabilità), nuovo mostro di LochMes, alcuni tecnocrati – come il ministro dell’Economia Vittorio Grilli, si fanno beffe delle regole ottenendo favori insopportabili.   

Da una parte i normali cittadini perseguitati dal fisco, impossibilitati ad accedere ad un mutuo o prestito bancario senza congrue garanzie fideiussorie ai quali viene anche chiusa l’attività qualora dovessero trasgredire le regole sulla tracciabilità nei pagamenti, dall’altra tecnocrati al Governo, che possono pagare in contanti, i lavori di ristrutturazione con fondi offshore e denaro suonante proveniente da conti esteri per una lussuosa abitazione che il ministro dell’economia Vittorio Grilli ha comprato nel 2004 a Roma, in via San Valentino nel lussuoso quartiere ai Parioli, ad un prezzo di favore.       

In un’inchiesta di Bloomberg firmata da Lorenzo Totaro nel gennaio 2013, il ministro Grilli sostenne “che l’appartamento era stato comprato a un prezzo decisamente sotto mercato, 1.065 milioni di euro, cifra addirittura inferiore all’ammontare del mutuo ricevuto dal Monte dei Paschi per l’acquisto e la ristrutturazione” . Motivo per cui Grilli avrebbe compensato l’incongruenza con un “rimborso” al congiunto del venditore per lavori fatti in precedenza. Tuttavia l’ex moglie Lisa Lowenstein, interpellata da Fabrizio Gatti che ha firmato un articolo su Il Sole 24 Ore di oggi, avrebbe riconosciuto che il “prezzo totale pagato per l’appartamento fosse stato in realtà più del doppio di quello dichiarato”, negando lavori di ristrutturazione effettuati prima dell’acquisto.   

In attesa che la Procura della Repubblica di Roma, possa chiarire il mistero denunciato oggi dall’Adusbef sui conti esteri, sui pagamenti e la loro tracciabilità per verificare si fosse concretizzata l’eventuale evasione fiscale dell’immobile acquistato, sul mutuo ed a quale tasso di interesse, ottenuto dal Monte dei Paschi di Siena, come noto sotto la vigilanza del prof. Vittorio Grilli, che riferì alle commissioni finanze di Camera e Senato il 29 gennaio 2013, sul noto crack della più antica banca, evitato in virtù degli oltre 4 miliardi di euro elargiti, l’intero ammontare Imu prima casa girati a Siena coi Monti bond, facendo così piena luce su uno dei gravissimi scandali del Governo Monti, riteniamo che il prof. Grilli debba dimettersi immediatamente, seguendo l’esempio del ministro delle finanze francese Jerome Cahuzac, che in un caso analogo di conti esteri, rassegnò doverose dimissioni.

venerdì 19 aprile 2013

Bielorussia: quando si osa essere indipendenti. Nuovo rapporto di Amnesty International


In un nuovo rapporto sulla Bielorussia pubblicato da Amnesty International, intitolato "Ciò che non è permesso è vietato", Amnesty International ha denunciato la soppressione della società civile bielorussa da parte di un governo repressivo che non tollera alcuna forma di critica.
 
Il rapporto di Amnesty International mostra come le autorità di Minsk neghino regolarmente i diritti alla libertà d'espressione, associazione e riunione, impedendo di parlare in pubblico, organizzare iniziative o fondare organismi della società civile. Chi prende parte a manifestazioni viene spesso multato o persino messo in prigione.
 
"Negli ultimi 20 anni, il governo della Bielorussia ha sempre più soffocato ogni aspetto della società civile, privando le persone dell'opportunità di esprimere le loro opinioni, di contribuire al dibattito pubblico e di agire come un contrappeso alle autorità" - ha dichiarato Heather McGill, ricercatrice di Amnesty International sulla Bielorussia.
 
Il rapporto di Amnesty International analizza la legislazione in materia di associazioni e di manifestazioni pacifiche e documenta violazioni nei confronti di difensori dei diritti umani, sindacalisti, ambientalisti e persone lesbiche, gay, bisessuali e transgender.
 
Coloro che intendono registrare organizzazioni indipendenti di qualunque genere devono affrontare una legislazione restrittiva, che i pubblici ufficiali applicano in modo da restringere ulteriormente gli spazi per la libertà d'associazione. Gli attivisti che operano senza registrazione vanno incontro a processi per aver agito a nome di un soggetto non riconosciuto.
 
A causa dei rigorosi requisiti richiesti, nessun partito politico è stato registrato a partire dal 2000. Gli iscritti ai sindacati indipendenti vanno incontro a discriminazioni sul posto di lavoro.
 
Ales Bialiatski, prigioniero di coscienza, presidente del Centro Viasna per i diritti umani, un'organizzazione cui è stato ritirato il riconoscimento nel 2003, sta scontando una condanna a quattro anni e mezzo di carcere, emessa nel 2011, per aver ricevuto donazioni per il suo lavoro sui diritti umani sui suoi conti bancari aperti in Polonia e Lituania dopo che gli era stato impedito di aprire un conto nelle banche bielorusse.
 
Aleh Stakhaevich, un autista di una cava di granito situata nella Bielorussia sudoccidentale, è stato eletto presidente di un sindacato indipendente costituito nel dicembre 2011. Secondo quanto previsto dalle leggi in materia, gli iscritti hanno informato il datore di lavoro e hanno chiesto il permesso di avere una sede legale. L'azienda ha rifiutato e ha iniziato a perseguitare i potenziali nuovi iscritti. Stakhaevich è stato accusato di guida imprudente ed è stato licenziato. Ad oggi, quattro membri del sindacato indipendente sono stati licenziati e altri sono stati intimiditi fino al punto da lasciarlo per paura di perdere il lavoro.
 
Quando, nel 2003, i soci di Amnesty International cercarono di registrarsi come organizzazione internazionale, venne detto loro che c'erano problemi con l'uso del simbolo della candela col filo spinato. Quando ci riprovarono nel 2005, stavolta come fondazione locale, gli venne risposto che la registrazione sarebbe stata concessa se avessero condiviso preventivamente con le autorità tutte le iniziative in programma. Poiché ciò avrebbe minato l'indipendenza dell'organizzazione, decisero di rinunciare.
 
Nel corso degli anni, Amnesty International ha documentato numerosi casi in cui partecipanti a manifestazioni non autorizzate sono stati arrestati, imprigionati e a volte picchiati dagli agenti di polizia.
 
Durante le "proteste silenziose" settimanali del 2011, in cui gruppi di persone in tutto il paese camminavano senza dire nulla, applaudendo o attivando simultaneamente la suoneria dei cellulari, molte persone sono state picchiate, condannate a multe o a periodi di detenzione amministrativa.
 
La più grande manifestazione nella storia recente del paese, convocata al centro della capitale Minsk a seguito delle elezioni presidenziali del dicembre 2010, è stata soppressa con una violenza senza precedenti. La polizia ha arrestato oltre 700 persone e molte altre, compresi semplici passanti, sono state picchiate e ferite. Quattro prigionieri di coscienza - Mykalau Statkevich, Pavel Sevyarynets, Eduard Lobau e Zmitser Dashkevich - sono in carcere da allora.
 
La Legge sulle azioni di massa viola il diritto umani fondamentale di prendere parte a una manifestazione. 
 
"Anche la marcia o la protesta di una sola persona è considerata una violazione di quella Legge. Si può essere processati per aver preso parte a una marcia solitaria o multati per aver consegnato un omaggio in luogo pubblico" - ha spiegato McGill.
 
Manifestanti pacifici vengono spesso condannati al pagamento di una multa o a brevi periodi di detenzione per aver violato la Legge sulle azioni di massa o per infrazioni minori come aver imprecato in un luogo pubblico. Pavel Vinahradau, un esponente del movimento giovanile Zmena ("Cambiamento"), ha trascorso in carcere 66 giorni tra il 30 dicembre 2011 e il 12 dicembre 2012 per otto separate condanne amministrative per reati quali insulto in luogo pubblico, violazione delle norme sulle riunioni pubbliche e sui picchetti.
 
"La Bielorussia deve consentire alla sua popolazione di esprimersi liberamente senza timore di subire repressione. Le autorità devono riesaminare tutti i decreti presidenziali e le leggi relative alla registrazione e alle attività delle Organizzazioni non governative e assicurare che i funzionari pubblici rispettivo il diritto alla libertà di associazione e di riunione" - ha concluso McGill.

giovedì 18 aprile 2013

CRISI: ASSENZA GOVERNO COSTATA FINORA AI CONTRIBUENTI 232 MILIONI DI EURO, BEN 4.462.000 EURO AL GIORNO, SOLO COME COSTI VIVI DI FUNZIONAMENTO CAMERE


I costi di Camera (1.062,3 milioni di euro) e Senato (566,947 milioni di euro) per il 2013, secondo i bilanci interni approvati e tratti dai rispettivi siti, ammontano complessivamente a 1.628 milioni di euro, con una spesa quotidiana di 4.462.000 euro al giorno.   

Sono i cosiddetti “costi” della democrazia per il funzionamento del parlamento, che ha il compito di esercitare la funzione legislativa; la funzione di controllo sul governo (che non è stato ancora costituito); le funzioni di indirizzo politico.   

Non essendosi ancora costituito un governo, sia per i risultati scaturiti da una brutta legge elettorale i quali non hanno offerto una maggioranza omogenea, che per l’ingorgo istituzionale derivante dalle elezioni del presidente della Repubblica, non si sono formate le commissioni permanenti (che potevano benissimo formarsi), né è iniziata la funzione legislativa intesa come preparazione, esame ed approvazioni di leggi e di manovre economiche necessarie, per portare l’Italia oltre la recessione.   

In attesa dell’elezione del Presidente della Repubblica, iniziata oggi, sono stati finora pari a 232 milioni di euro i costi ufficiali di 52 giorni di assenza di Governo e di un parlamento con poteri sufficienti, per affrontare i gravi problemi del paese, sprofondato in una crisi drammatica, con centinaia di suicidi, l’aumento di fallimenti e pignoramenti, la disoccupazione giovanile arrivata al 39%, l’economia strozzata dall'avidità dei banchieri e dagli alti tassi di interessi superiori ad almeno 1 punto rispetto alla media Ue, il dramma degli esodati, la pressione fiscale al 52%.   

Senza una riforma della legge elettorale in grado di garantire la governabilità, sono sempre i più deboli a pagare i costi della crisi e l’assenza di un governo stabile, che possa assicurare l’uscita dalla più grave crisi economica gettando milioni di famiglie nella povertà e migliaia di giovani ad espatriare per trovare la speranza di un futuro.

Fonte: http://www.adusbef.it

mercoledì 17 aprile 2013

DELTAPLANO E PARAPENDIO IN GARA A VARESE E VICENZA


Per il volo in parapendio, dal 25 al 28 aprile a Caltrano (Vicenza), nasce il Trofeo Max, dedicato a Massimo Dall'Oglio, un grande pilota e forte agonista, un istruttore dotato di eccezionale carisma, prematuramente scomparso.

L'evento debutta sotto l'innovativa formula di campionato italiano per squadre formate ciascuna da tre piloti dei quali uno, di livello nazionale ed internazionale, ha la funzione di tutor, mentre gli altri due provengono dai campionati regionali. L'intento è quello di creare un momento d'alto valore formativo grazie ai tutor che avranno il compito di guidare i
compagni di squadra meno esperti.

L'area di volo si estende sulle Prealpi Vicentine, dalle Piccole Dolomiti, all'Altopiano di Asiago, fino alle pendici del Monte Grappa, interessando anche la pianura dell'Alto Vicentino. Il decollo è situato a quota 1.200 metri sul Monte Corno (Lugo Vicentino), un vasto prato che può contenere oltre cento parapendio. Atterraggio e sede operativa nei pressi della trattoria Sant'Antonio a Caltrano.

La gara è articolata in due giornate, quelle più propizie come meteorologia tra le quattro a disposizione. Di contorno alla competizione molte iniziative parallele, dalle gare di centro, ai momenti conviviali e formativi, fino alla commemorazione di Max Dall'Oglio.

Sempre dal 25 al 28 aprile, invece, i piloti di deltaplano saranno impegnati a Laveno Mombello (Varese) per il Trofeo Valerio Albrizio, edizione numero 27.

Al momento oltre 70 le iscrizioni pervenute da piloti italiani e stranieri che confermano l'importanza di questa competizione inserita nel calendario della FAI, Federazione Aeronautica Internazionale. Presente al completo il team azzurro, reduce dall'ennesimo oro mondiale a squadre vinto in Australia lo scorso gennaio e l'attuale campione del mondo, l'austriaco Manfred Ruhmer.

Il decollo dei deltaplani avverrà dalla pedana posta sul Monte Sasso del Ferro (altezza 960 m), di riserva il pendio del Monte Nudo (1117 m) come alternativa. Da qui i percorsi di gara, secondo le condizioni meteo, potranno svilupparsi verso est oltre Como e Lecco, a nord sulle Alpi Svizzere e ad ovest sino al Passo del Sempione e verso il Monte Rosa, prima di raggiungere il vasto atterraggio ufficiale in località Pradaccio a Laveno.

Le iniziative collaterali prevedono serate con musica dal vivo, area giochi per i bimbi, esibizioni di aeromodelli e di rapaci a cura del Gruppo A.V.A., la prima, e del Circolo Falconeria Maestra, l'altra. Per il pubblico c'è la possibilità di provare voli in deltaplano e parapendio accompagnati dagli istruttori.

domenica 14 aprile 2013

CRISI: FAMIGLIE ITALIANE HANNO SUBITO IN 11 ANNI SACCHEGGIO DI 279,5 MILIARDI DI EURO


MENTRE L’EUROPA PERMETTE CHE PAESI MEMBRI DIFENDANO IL SEGRETO BANCARIO ED IL PD MANIFESTA CONTRO LA POVERTA’, LE FAMIGLIE ITALIANE HANNO SUBITO IN 11 ANNI UN SACCHEGGIO DI 279,5 MILIARDI DI EURO (1.1.2002-31.12.2012), PARI A 1.155 EURO L’ANNO, E 12.700 EURO A FAMIGLIA.

Mentre  il Pd manifesta contro la povertà e l’Europa consente ad un paese membro come l’Austria di difendere il segreto bancario, formidabile veicolo di evasione fiscale e riciclaggio di denaro, in Italia la crisi sistemica, resa ancor più grave dall'assenza assoluta di concorrenza e da norme basilari di trasparenza in settori vitali come banche, assicurazioni, elettricità ed energia, ha saccheggiato le tasche delle famiglie italiane al ritmo di 1.155 euro l’anno dal 1 gennaio 2002,con un conto finale in 11 anni di 12.700 euro a carico di ogni nucleo famigliare ed un trasferimento totale di ricchezza pari a 279,5 miliardi di euro.   

L’assoluta mancanza di controlli a partire da 1 gennaio 2002, ha falcidiato il potere di acquisto di lavoratori e pensionati a reddito fisso letteralmente taglieggiati, costretti a subire prezzi e tariffe raddoppiate con il pretesto dell’euro da parte di cartelli bancari ed assicurativi, monopolisti elettrici e del gas ed interi settori della filiera dei prezzi (eccetto le TLC), che in assenza di sanzioni di autorità controllanti a braccetto coi controllati, hanno sottratto dalle tasche dei consumatori e delle famiglie ben 279,5 miliardi di euro al 31.12.2012, trasferiti a favore di quei settori che hanno avuto la possibilità di determinarli.  

Secondo uno studio di Adusbef e Federconsumatori, In 11 anni dal 1 gennaio 2002, anche a causa di un tasso di cambio vessatorio pari a 1.936,27 lire per 1 euro (che ha così determinato l’equazione di 1.00 lire 1 euro per moltissimi prodotti di largo consumo) imposto all’Italia dai paesi più forti d’Europa, ogni famiglia ha dovuto pagare alle rendite ed alla speculazione bancaria, assicurativa del gas e dell’energia, ben 1.155 euro in più l’anno, nel paese delle rendite speculative e dei costi più elevati dei servizi bancari, con 295,66 euro contro una media Europea di 114; di bollette elettriche e del gas più alte del 30%; di tariffe Rc Auto più care dell’80%, dei prezzi dei carburanti più alti di 9 centesimi di euro a litro, dei tassi sui mutui prima casa più esosi di 1,19 punti, che portano un mutuatario italiano a spendere 25.000 euro in più, un quarto del capitale erogato per un mutuo trentennale di 100.000 euro.Se il 65% delle famiglie italiane valuta che il proprio reddito è inferiore al necessario, aumenta la quota di coloro che hanno un reddito insufficiente a coprire i consumi, oltre una famiglia su due 58,7%, valuta come insufficienti le risorse economiche, contro il 35,1% del 2002, cresce il debito pubblico al ritmo di 7,5 miliardi al mese con il Governo Monti,la pressione fiscale arriva al 52%, crescono i disoccupati (specie i giovani al tasso del 38%), la disperazione degli esodati, aumentano le vessazioni di Equitalia ed i suicidi per mancanza assoluta di prospettive nel futuro, crescono fallimenti e pignoramenti e la chiusura delle attività commerciali, con le cancellerie europee e la Troika (BCE,FMI,UE) che dettano ostinate politiche di rigore ai Paesi più deboli per garantire vantaggi competitivi ed afflussi di capitali ai più forti, con la Germania che impone la camicia di forza del fiscal compact, bocciata dal Parlamento tedesco, significa che non esistono prospettive di superare la crisi sistemica generata dai banchieri.  

L’impennata delle tariffe domestiche e delle bollette di gas,luce,acqua, dei servizi bancari e della Rc auto cresciute al ritmo triplo dell’inflazione è il risultato di un impoverimento progressivo delle famiglie e di un disagio sociale per assoluta mancanza di concorrenza e di omesse verifiche da parte di Autorità che dovrebbero svolgere la funzione di controllo, evitando che prezzi e tariffe possano lievitare in maniera ingiustificata, erodendo in tal modo il potere di acquisto ed i risparmi un tempo accumulato da parte di famiglie, che hanno assunto il ruolo di “ammortizzatori sociali”.   “Ci batteremo per mantenere il nostro segreto bancario": lo ha detto il ministro austriaco delle finanze Maria Fekter entrando all'Ecofin che discuterà proprio dell'alleggerimento del segreto bancario e del rafforzamento dello scambio di informazioni tra Stati per combattere l'evasione. Se l’Europa continua a chiudere gli occhi su tali tutele dell’Austria o consente alla City di Londra di porre il veto sull’avidità dei banchieri ed alle regole per contrastare la dittatura finanziaria, a fronte di un dovere comune di lotta all'evasione fiscale, alla trasparenza ed allo scambio automatico di informazioni come strumenti validi per contrastarla, vuol dire che non ha futuro.