sabato 12 gennaio 2013

CRISI: IL GOVERNO MONTI HA AGGRAVATO LE CONDIZIONI DI VITA, UCCIDENDO SPERANZA FUTURO.

Fonte: http://www.formialibera.it

GOVERNO STANGA LE FAMIGLIE, PRESENTANDO UN CONTO DI BEN 8.336 EURO BIENNIO 2012-2013 ! 

I dati che vengono sfornati ogni giorno da Istat, Bce, Bankitalia ed Istituti di ricerca, sono la fotografia più fedele di politiche economiche disastrose, che oltre ad aver massacrato lavoratori, pensionati, esodati, aumentato la pressione fiscale ad oltre il 45% ed il debito pubblico, arrivato al record di 2.014 miliardi di euro, con una crescita di 102 miliardi in 12 mesi (dalla data di insediamento del Presidente Monti) ed una tassa occulta di ben 1.705 euro a carico di ognuno dei 60 milioni di abitanti, con misure inique che hanno aggravato le condizioni di vita delle famiglie.  

Dal novembre 2011,data di insediamento del Governo tecnico, si sono registrati rincari di prezzi e tariffe superiori a 2.200 euro a carico di ogni famiglia per il 2012, un aumento di 1 punto della tassa sui poveri denominata Iva, con l’ulteriore ritocco di 1 punto che dal 1 luglio porterà l’aliquota al 22%, l’introduzione dell’Imu anche per la prima casa, i cui ricavi di 3,9 miliardi di euro su un totale di 24 miliardi, sono stati interamente dirottati per “salvare dalla bancarotta il Monte dei Paschi di Siena”; tagli alla spesa sociale ed alla Sanità per finanziare gli acquisti di due sottomarini militari U-212 tedeschi per 2 miliardi di euro; l’obbligo di apertura dei conti correnti per gettare i pensionati a mille euro nelle grinfie dei banchieri; la garanzia statale settennale su oltre 900 miliardi di euro di obbligazioni bancarie tossiche.   

I dati che vengono pubblicati su 520 mila cassa-integrati a zero ore con la conseguente perdita di 8.000 euro per ognuno di quei lavoratori, la perdita di fiducia sulla situazione economica italiana giudicata da una ricerca Swg negativamente dall’87%, con il 36% che la ritiene inadeguata e la maggioranza del 51% addirittura pessima e che testimoniano le reali condizioni di vita di famiglie, piccoli imprenditori strozzati dalle banche, con il 37 % di giovani disoccupati e che quando riescono ad agguantare un lavoro, non riescono ad accedere neppure ad un mutuo a tassi di interesse manipolati dalle banche e più elevati di 129 punti sulla media Ue, sono più forti della propaganda da “regime” e di campagne di stampa governative ed a reti unificate, che tendono a far apparire l’Italia uscita dalla crisi, per l’abbassamento dello spread.     

Il sondaggio Confesercenti-Swg sulle prospettive economiche dell’Italia per l’anno appena iniziato, con gli italiani sempre più scettici sull’uscita rapida dalla crisi, che vede per i prossimi dodici mesi solo il 16% dei nostri concittadini – la metà dello scorso anno – un miglioramento in arrivo per l’economia del Paese, mentre il restante 86% pensa che il 2013 non porterà alcuna evoluzione positiva, ma addirittura un ulteriore peggioramento, è il più reale specchio di una crisi che non potrà risolversi addossandone gli oneri ai soliti noti, come lavoratori, pensionati, piccole e medie imprese, già troppo spremuti nell’ultimo anno.   

Il costo pagato da ogni famiglia nell’ultimo anno è di 2.200 euro di aumenti di prezzi e tariffe, ai quali bisogna aggiungere ben 4.636 euro come costi occulti derivanti da un aumento del debito pubblico al ritmo di 9,2 miliardi di euro al mese (102,304 miliardi di euro, ripartiti per 22 milioni di famiglie) per una stangata di 6.836 euro addossata ad ognuna dei 22 milioni di nuclei famigliari. Con prospettive ulteriori di 1.500 euro per il 2013. Addossare in un biennio 8.336 euro di rincari sulle spalle di ogni famiglia, oltre ad uccidere la ripresa dell’economia, uccide qualsiasi speranza sul futuro.
Elio Lannutti (Adusbef) – Rosario Trefiletti (Federconsumatori) 

Fonte: Adusbef 

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