giovedì 14 giugno 2012

SANITA’: TICKET. CI RIFIUTIAMO DI SPIEGARE NOI AL MINISTRO CHE EQUITA’ NON SIGNIFICA SUBORDINARE I DIRITTI ALLE RISORSE.


Cinque miliardi in più a carico dei cittadini che hanno bisogno di cure

È questa l’ipotesi circolata e poi smentita dal Ministro Balduzzi che, imperterrito, fa orecchie da mercante e continua  a “cianciare” su tagli e ticket, ignorando le critiche e le opposizioni.

È ora, invece, che dia  ascolto alle rappresentanze professionali e dei cittadini, facendo tesoro delle idee e proposte avanzate. In tal senso, presti la massima attenzione alle mobilitazioni e metta fine all’attuale stato di allarme dei cittadini.

Indigna la nota stampa del Ministro, che insiste nei suoi errori :

- ragiona ancora, pur riconoscendone l’insostenibilità, su quanto deciso dal Gov. Berlusconi in termini di ticket,
-    ignora i dati sulla riduzione della spesa sanitaria  pubblica, la crescita di quella privata e il ricorso sempre più gravoso per i cittadini a prestazioni e servizi privati,
-    attribuisce alla crisi e non al governo  la fine dell’universalismo  del nostro SSN.

Non è accettabile parlare di compartecipazione “equa” alla spesa sanitaria ed assistenziale e, contemporaneamente, insistere per una tassa in più ad esclusivo carico dei malati.

Federconsumatori ribadisce il proprio no a tagli indiscriminati e ticket, che si confermano  una ulteriore  inaccettabile tassa imposta ai cittadini ammalati.

Nella crisi e nella condizione di tartassamento fiscale in cui si affannano i cittadini del nostro paese, il governo ha l’obbligo di difendere le tutele pubbliche e il dovere di costruire diritti, a partire dai bisogni di salute, sia quelli vecchi e disattesi che quelli nuovi, ignorati e a volte non conosciuti.


Per superare l’attuale conflitto tra i diritti irrinunciabili e le risorse sempre più scarse a disposizione del sistema sanitario pubblico, proponiamo di “mobilitare  idee ed esperienze” e di  aprire tavoli ad hoc per dare voce e ascolto ai soggetti di rappresentanza. 


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