giovedì 23 febbraio 2012

STORICA SENTENZA DELLA CORTE DI STRASBURGO SUI RESPINGIMENTI NEL MAR MEDITERRANEO

La Corte Europea dei Diritti dell'Uomo di Strasburgo ha condannato oggi l’Italia per aver violato la Convenzione Europea dei Diritti dell'Uomo nel 2009 intercettando e rinviando in Libia un gruppo di cittadini somali ed eritrei senza esaminare le loro necessità di protezione. Il caso è noto come Hirsi Jamaa e altri contro Italia

Questa sentenza costituisce un'importante indicazione per gli stati europei circa la regolamentazione delle misure di controllo delle frontiere e intercettazioneha affermato Laurens Jolles, il Rappresentante dell'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) per il sud Europaci auguriamo che rappresenti un punto di svolta per ciò che riguarda le responsabilità degli Stati e la gestione dei flussi migratori”.

In qualità di parte terza nel caso, l'UNHCR ha evidenziato l'obbligo dell'Italia di non rinviare forzatamente le persone in paesi dove potrebbero essere a rischio di persecuzione o di subire un danno grave. Si tratta del principio del non respingimento (non-refoulement). Nell'ambito della propria esposizione alla Corte, l'UNHCR ha sottolineato che data la prevalente situazione in Libia in quel momento, la politica italiana dei respingimenti minava l'accesso all'asilo e violava il fondamentale principio del non respingimento che si applica in qualsiasi luogo gli stati esercitino giurisdizione sulle persone, anche in alto mare. 

L'UNHCR comprende le sfide che le migrazioni irregolari pongono all'Italia e agli altri paesi dell'Unione Europea e riconosce i significativi sforzi compiuti dall'Italia e dagli altri stati per salvare vite umane nell'ambito delle loro operazioni di ricerca e soccorso in mare. Le persone soccorse o intercettate in mare sono, molto spesso, anche più vulnerabili degli altri richiedenti asilo, sia dal punto di vista fisico che psicologico, e pertanto non sono sempre in grado di esprimere l’intenzione di voler chiedere protezione immediatamente dopo il loro rintraccio in mare. “Le misure di controllo delle frontiere non esonerano gli stati dai loro obblighi internazionaliha sottolineato Jolles “l’accesso al territorio alle persone bisognose di protezione dovrebbe pertanto essere sempre garantito.”

L'Alto Commissariato è inoltre preoccupato che l'Italia abbia riattivato il trattato bilaterale con l'attuale Governo libico senza rinunciare formalmente alla pratica dei respingimenti che è il risultato di tale accordo. “Ci auguriamo che questa sentenza rappresenti un motivo di riflessione che porti ad un segnale di discontinuità da parte del Governo italiano”, ha concluso Jolles

2 commenti:

  1. Ciao Dino,

    percaso sai se un provvedimento simile è stato intrapreso anche nei confronti della Francia quando si è rifiutata di far entrare tanti tunisini che, dopo la caduta di Ben Alì, volevano ricongiungersi con amici e parenti?
    Non vorrei che anche all'interno della Ue si alimentasse "razzismo".
    Certo che la nostra Ue è strana, se si tratta di bombardare e mettere sanzioni (Iran-Siria) è sempre dispobile a colpire i popoli sul loro territorio, come aggredire la Libia.
    Se si tratta di persone che "fuggono" e diventando migranti diventano "forza lavoro da sfruttare" allora scattano tutte le "protezioni del caso".

    Saluti
    Barbara

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  2. scusa dimenticavo, oltre a Tawergha dove i valorosi ribelli anti Ghedafi finanziati dall'Occidente hanno effettuano una pulizia etnica, dopo le denunce di Amnesty e MSF sulle torture ora che non è più il Ghedafi (balle mai provate oltretutto) non importa "agire ora e subito per evitare i massacri"?

    Strasburgo dirà qualcosa e chiederà un embargo anche per la "nuova Libia"?

    HRW: Tomina and Kararim sono città fantasma.
    I "ribelli" di Misurata stanno impedendo alla gente di ritornare ai loro villaggi, stanno saccheggiando e distruggendo le loro case e attuando una pulizia etnica come avevano già fatto a Tawergha.
    http://www.hrw.org/news/2012/02/21/libya-displaced-people-barred-homes

    I crimini contro l'umanità in Libia sono all'ordine del giorno.
    Questi crimini sono ben più gravi di quelli che furono inventati o addossati alle forze di Gheddafi per giustificare la "no-fly-zone". Come mai nessun mass media corrotto dice nulla ora? Dove sono finiti i criminali e delinquenti esportatori di demoNcrazYa con le loro vomitevoli litanie?

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