lunedì 13 febbraio 2012

INDAGINE FIDAS - CENSIS: NECESSARI NUOVI SFORZI PER NON COMPROMETTERE LA TENUTA DEL SISTEMA SANGUE

Se non verranno fatti gli sforzi e gli investimenti necessari per incrementare le donazioni di sangue, entro il 2020 si andrà incontro ad una drastica riduzione nel numero di donatori e delle unità di sangue raccolto, con gravi ripercussioni su tutto il Sistema Sanitario Nazionale

Mantenendo costante il numero di donatori per 1.000 residenti e indice di donazione, la riduzione dei giovani donatori è stimabile nel 4,5%, e nel 2,9% la riduzione complessiva di donatori e unità di sangue raccolte. Questo uno dei dati più significativi dell’indagine commissionata dalla FIDAS al CENSIS e presentata oggi in una conferenza stampa tenutasi all'Ospedale Fatebenefratelli dell'Isola Tiberina.

La diminuzione è destinata a pesare soprattutto sulle regioni del Mezzogiorno (-5,3%), e in particolare nelle classi d’età giovani (-4,5% a livello nazionale tra i 18-28enni, ma il dato raggiunge il –17,1% nel Sud e nelle Isole). 

La fascia d’età dalla quale proviene la grande maggioranza dei donatori è rappresentata, infatti, dalle persone in età compresa tra i 30 ed i 55 anni, e le proiezioni dei dati demografici evidenziano come si tratti di una componente del corpo sociale destinata a ridursi in modo significativo nei prossimi decenni. Secondo le elaborazioni condotte dal Censis su dati Istat, i 30-55enni, che nel 2009 erano 23.343.655, pari al 46,8% della popolazione, saranno nel 2020 quasi un milione in meno, 22.514.962, il 43,8% del totale della popolazione, e nel 2030 si ridurranno a 19.765.468, pari al 37,7% del corpo sociale” - ha sottolineato Carla Collicelli, Vice Direttore Generale del Censis.

La crisi economica è un ulteriore fattore negativo” - ha commentato Aldo Ozino Caligaris, Presidente nazionale Fidas. “L’indagine – continua Ozino - dimostra che il crescere dell'incertezza nella società può minare i fondamenti stessi della cultura della donazione di sangue. L'attitudine alla donazione è, infatti, più tenue in quelle fasce di popolazione che si percepiscono più deboli, sotto il profilo non solo sanitario, ma soprattutto sotto quello sociale ed economico: chi in generale rimane fuori dal mondo del lavoro, non riesce a sentirsi nella posizione di poter donare”. I donatori di sangue occupati risultano, infatti, il 74,7%, mentre gli inattivi (casalinghe, pensionati, studenti) rappresentano solo il 21%. 

Nell’opinione dei donatori intervistati, le misure da adottare per incrementare le donazioni del sangue vanno dal coinvolgimento delle scuole alle campagne di sensibilizzazione, soprattutto con la partecipazione di testimonial del mondo dello sport, dello spettacolo, del cinema; dagli eventi formativi alle iniziative culturali e musicali. 

Per questo la FIDAS, durante la conferenza stampa, ha presentato una nuova campagna di comunicazione che mira ad attrarre nel mondo della donazione i giovani, le donne e gli immigrati, ovvero quelle componenti del corpo sociale ancora poco rappresentate nel panorama dei donatori di sangue. La distribuzione per genere fa, infatti, osservare una netta prevalenza dei donatori di sesso maschile (68,8%) su quelli di genere femminile (31,2%).

Per questa nuova campagna di comunicazione la FIDAS ha realizzato una partnership con lo IED – Istituto Europeo di Design – al fine di sviluppare un progetto relativo alla promozione della donazione del sangue. Sei studenti dello IED provenienti da varie parti del mondo hanno realizzato alcuni progetti rivolti ad un pubblico ampio con un’attenzione particolare ai giovani, alle donne e ai cittadini di altre culture. 

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