sabato 14 gennaio 2012

VELOCAR A CAMPALTO, PRONTI I PRIMI RICORSI CONTRO LE SANZIONI. ADICO: «TEMPI STRETTI MA MOTIVAZIONI FORTI. UTILE SOLO A FAR CASSA»

Ci sono solo 30 giorni dalla notifica per ricorrere al Giudice di Pace. Garofolini: «Scarsa informazione. Non si colpiscono i cittadini che non vogliono commettere infrazioni».

Circa 20 persone in 2 settimane, per un totale di oltre 80 multe. Ma i cittadini, quasi tutti residenti nella zona, che si stanno rivolgendo direttamente ad Adico Associazione Difesa Consumatori per ricorrere contro le multe per infrazione del codice della strada rilevata dal Velocar di Campalto, sono solo una piccola parte della moltitudine di residenti che si stanno vedendo notificare decine di sanzioni prese al semaforo del centro di Campalto, all’incrocio tra via Orlanda e via Gobbi/via Passo Campalto, per essere passati con il rosso.

In teoria: visto che tutte queste persone in realtà con il rosso si sono fermate, ma per sfortuna loro hanno oltrepassato – magari di pochi centimetri – la riga bianca dello stop con le ruote anteriori. E su questa e altre motivazioni l’ufficio legale di Adico ha impostato i ricorsi al Giudice di Pace, i primi dei quali sono stati depositati proprio ieri.
Scarsa informazione da parte del Comune e degli organi preposti – polizia municipale in primis – ai cittadini; assenza della volontà di commettere l’infrazione amministrativa contestata (cioè il passare con il rosso); buona fede degli automobilisti che anche in condizioni di scarsa visibilità del semaforo (a causa dei mezzi parcheggiati a bordo strada) si arrestano allo stop; linea di arresto arretrata di ben 4 metri da quando è stato installato il Velocar; eccesso di zelo da parte degli agenti rilevatori in confronto alla mancanza di dolo e colpa degli automobilisti.

Sono questi i cardini del ricorso contro le contravvenzioni elaborato dagli avvocati dell’Associazione. «A nostro avviso si tratta di sanzioni profondamente ingiuste, non è stata fatta adeguata informazione sull’installazione e sul funzionamento del Velocar e nei ricorsi spieghiamo come il conducente abbia tenuto un comportamento diligente e prudente, a prescindere da quanto si vede nei rilievi fotografici – spiega il legale di Adico, Andrea Campi – ed è importante contestare anche perché al costo di 55,60 euro va aggiunta la decurtazione di 2 punti dalla patente di chi era alla guida: e si rischia di pagare in più una sanzione di ben 280 euro se non si ha la prontezza di comunicare ai vigili il nominativo. Oltre tutto la normativa in materia cambia continuamente e ora ci sono solo 30 giorni di tempo, contro i 60 di una volta, per avanzare ricorso davanti al Giudice di Pace: invitiamo quindi i cittadini a controllare la data di notifica della multa e a venire all’Adico prima possibile, naturalmente senza pagarla, per avviare il ricorso».

Importante anche recarsi prima al comando della municipale in via Cappuccina, a Mestre, per chiedere copia della foto che attesta l’infrazione: da quella infatti si evince facilmente se il veicolo è effettivamente transitato con semaforo rosso o se l’auto si è fermata solo poco oltre la riga, quindi in condizioni di sicurezza.

Come ha fatto Marco Nogarin, residente di Campalto, che si è presentato allo sportello di via Volturno con le sue 3 sanzioni e un bel po’ di materiale fotografico che “smaschera” le responsabilità della municipale e quindi del Comune di Venezia. «Da un giorno all’altro la linea dello stop è stata arretrata di ben 4 metri, portandola alla stessa altezza di quella della svolta a sinistra a loro avviso perché così autobus e camion possono girare più agevolmente, e così facendo noi residenti che da sempre eravamo abituati a fermarci più avanti siamo caduti nella prima trappola – racconta Nogarin – e un’implicita ammissione di colpa da parte dei vigili sta nella gestione dello spazio di sosta a tempo che si trova in prossimità dell’incrocio: più volte avevamo segnalato che i camioncini che parcheggiavano là per scaricare ai negozi impedivano la visuale del semaforo, e infatti tanti hanno preso le multe proprio perché dovevano arrivare fin quasi sotto all’impianto per capire se era rosso o verde. Ora infatti hanno messo dei new jersey che impediscono la sosta».

Un sistema che l’Adico Associazione Difesa Consumatori contesta nella sua interezza: «Così come accaduto con gli autovelox di via Orlanda e sul ponte della Libertà o con le Ztl a Mestre centro, la vicenda Velocar dimostra ancora una volta come il Comune di Venezia, spiace dirlo, utilizzi malamente la tecnologia non per fare prevenzione e deterrenza ma per far semplicemente cassaaffonda il presidente Carlo Garofolinisiamo felici di poter assistere i cittadini che si trovano in difficoltà e di cercare giustizia denunciando questi soprusi, ma troviamo avvilente che persone assolutamente in buona fede, che rispettano le regole del codice della strada e che in questo caso hanno solo sbagliato, essendo state tratte in inganno, di qualche centimetro si trovino a dover pagare o a doversi sobbarcare il costo, pur calmierato, e lo stress di un ricorso per un’infrazione che di fatto non hanno commesso. E se è vero che la legge non ammette ignoranzaconclude Garofoliniè anche vero che la pubblica amministrazione dovrebbe dare adeguata informazione, cosa che nemmeno in questo caso è stata fatta». 

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