mercoledì 18 gennaio 2012

GLI AVVOLTOI SOPRA ATENE

Immagine di sfondo: "Parthenon from south" 
di Thermos (Wikipedia, licenza CC Attribution). 
Rielaborazione di Carlo Dojmi

di Antonio Tricarico
17 gennaio 2012 - Dopo la brusca interruzione di venerdì scorso, oggi riprendono i negoziati tra i creditori della Grecia e il governo di Atene sulla ristrutturazione del debito del paese. I governi europei hanno chiesto alle banche e ai creditori privati di rinunciare “volontariamente” fino al 50 per cento del loro debito, anche se secondo i mercati questo al momento vale solamente il 20 per cento del valore iniziale. 

Ma molti dei fondi di investimento che controllano il debito greco – circa 70 miliardi di euro detenuti da fondi pensione, fondi sovrani e hedge fund – non sono intenzionati ad accettare la perdita, chiedendo che sia la Banca Centrale Europea a salvare la Grecia e a ripagare i creditori stampando denaro. Ma in questi giorni alcuni fondi “avvoltoio” cercano addirittura un profitto aggiuntivo!

A fronte dei 55 miliardi di euro controllati dalle banche, i fondi di investimento “comandano” il gioco. Alcuni rappresentano le pensioni di milioni di lavoratori, altri, più aggressivi, i soldi dei super-ricchi che con questa crisi stanno accumulando ancora più denaro.

Alcuni fondi, infatti, non sono i creditori originari, ma hanno acquisito partite del debito greco dopo che nel paese è esplosa la crisi, con il fine di ricattare il governo di Atene. Fondi che comprano debito di un paese a basso costo – anche a fronte di un 75 per cento di rischio di default – e cercano di estrarre profitti significativi estorcendo pagamenti di valore superiore. Veri e propri avvoltoi!

Per la rivista tedesca Der Spiegel si tratta di fondi che detengono fino a 50 miliardi di euro, tra cui il Saba Capital Management, come evidenziato anche da Bloomberg. Sembra che molti fondi abbiano acquistato al 40 per cento del valore iniziale, da cui un secco beneficio del 10 per cento anche se il governo greco ripagherà solo la metà degli importi. Ma i fondi chiedono di più. D’altronde un hedge fund come minimo promette ai super-ricchi ritorni del 20 per cento.

C’è chi scommette su tutto il banco e sulla paura degli esecutivi europei, che potrebbe scoppiare intorno al 20 marzo, ovvero quando il governo greco dovrebbe rinnovare gran parte della sua esposizione debitoria sui mercati internazionali, con ben poche chance di successo. Per evitare il default la Banca centrale europea o il meccanismo di stabilità potrebbero intervenire e pagare tutti anche al 100 per cento. E se il default avvenisse davvero? Tranquilli, i fondi avvoltoio hanno in mano una mole non ben identificata dei famigerati credit default swap, assicurazioni contro il default greco, che in ogni caso sarebbero indennizzate subito da banche e altri fondi.

Insomma gli avvoltoi mangiano sempre alla fine, ma volano alto e non possono essere ingabbiati. 

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