domenica 15 gennaio 2012

FONSAI: PROCURA ACCERTI SUPER-VALUTAZIONI SCATOLE VUOTE,VERE REGALIE UNIPOL UNICREDIT-MEDIOBANCA FAMIGLIA LIGRESTI, DOPO SACCHEGGIO SOCIETARIO

ADUSBEF PRESENTA ESPOSTO DENUNCIA PROCURA MILANO, CHIEDENDO ACCERTARE MOTIVI SUPER-VALUTAZIONI SCATOLE VUOTE,VERE REGALIE UNIPOL UNICREDIT-MEDIOBANCA FAMIGLIA LIGRESTI, DOPO SACCHEGGIO SOCIETARIO, OMESSA VIGILANZA ISVAP-CONSOB,DANNI ENORMI INFERTI SOCI MINORI

In un articolato esposto-denuncia, inviato nei giorni scorsi alla Procura della Repubblica di Milano, Adusbef ha chiesto di accertare, anche con l’acquisizione dei bilanci infragruppo degli ultimi 3 anni, le ragioni di una super valutazione fatta da Unipol che strapaga l'azionista Ligresti in Premafin, ricapitalizza la holding per metterla in condizione di seguire l'aumento di capitale della controllata Fonsai (da 600 a 750 milioni, già approvati dal consiglio della compagnia) e infine vara la fusione a quattro, tra Premafin, Fonsai, Milano assicurazioni e Unipol Assicurazioni, dopo la concessione di crediti allegri di Unicredit,un saccheggio sistematico societario per finanziare il leasing ed a spese degli assicurati Toulon un cavallo montato da Jonella Ligresti, l’omessa vigilanza di Isvap e Consob, che ha prodotto gravissimo danni ai soci minori. 

E’ scandaloso che la famiglia Ligresti, artefice di un disastro gestionale senza precedenti nella compagnia Fondiaria-Sai, invece di essere cacciata, sia stata liquidata con il concorso del “salotto buono”, con più di cento milioni, uno stipendio riconosciuto ai quattro membri di ben cinque annualità, ossia 700 mila euro ciascuno, pari a 2,8 milioni l’anno come patto di non concorrenza, dopo che dai bilanci è emerso che gli stessi hanno percepito emolumenti per 60 milioni di euro negli ultimi cinque anni, con l’ulteriore benefit della Tenuta Cesarina, in portafoglio a Fonsai: Unipol - Finsoe, ma anche i suoi azionisti di minoranza - pagheranno così circa 150 milioni di euro alla “famiglia” che ha dissestato i conti del Gruppo.

Il pacchetto di controllo Premafin (pari al 51,287%) verrà pagato 76,941milioni, cioè 0,3656 euro per ogni azione con un premio, rispetto alle quotazioni dell'ultimo mese e degli ultimi tre, del 100% mentre "scende" al 43% se si considerano gli ultimi sei mesi, e la stessa Premafin, una holding con Nav negativo costituito dalla partecipazione in Fonsai (al 35,7%) e da debiti per circa 330 milioni, addosserà ai nuovi “salvatori” l'esposizione bancaria, con le banche, capofila Unicredit, che potranno rientrare al 100% della loro esposizione verso la holding Premafin nonostante il valore netto dell'attivo sia negativo per quasi 300 milioni di euro.

In pratica la holding di controllo è stata ridotta al default, ma le banche come Unicredit e Mediobanca, oltre a non pagare pegno per aver affidato aziende già decotte, potranno così effettuare ulteriori affidamenti ai nuovi azionisti, alla holding delle Cooperative Finsoe, per far fronte al nuovo mega aumento di capitale che Unipol dovrà affrontare per finanziare tutta l'operazione, aumento che graverà pesantemente sui piccoli azionisti della compagnia e sugli assicurati che pagano tariffe obbligatorie tra le più elevate d’Europa, con il concorso del controllore, un’Isvap collaterale che non è riuscita mai a prevenire frodi, truffe ed abusi a danno di assicurati ed azionisti di minoranza. 

L'Opa obbligatoria su Fonsai e Milano Assicurazioni, qualora non dovesse svolgersi con il pretesto del “salvataggio” invocato dall’Isvap, arrecherebbe ulteriore danno ai piccoli azionisti che hanno puntato i propri soldi su queste società e devono versarne altri invece che beneficiare del cambio di controllo, secondo una Consob contigua che non deve permettere che si faccia l'Opa al piano di sopra di Premafin, il cui beneficiario è quasi interamente Ligresti, e non venga lanciata ai piani di sotto, mentre il nuovo gruppo Unipol-Fonsai, potrebbe nascere con un ulteriore danno anticoncorrenziale, posto che Mediobanca, principale azionista di Generali con il 14 diventerà il principale stakeholder con 1,5 miliardi di esposizione ch le permetterà di essere il vero dominus della situazione. 

Per tutte queste ragioni, Adusbef si augura che la Procura della Repubblica di Milano, possa esaminare il dettagliato esposto inviato in data 13.1.2012, per assicurare alla giustizia i tanti furbetti e le distratte autorità, compresa Bankitalia ed Isvap, che invece di vigilare su correttezza e trasparenza dei signori Ligresti e di Unicredit,hanno chiuso tutte e due gli occhi per consentire un furto con destrezza, una vera e properia rapina a danno di piccoli azionisti ed assicurati. 

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