mercoledì 30 novembre 2011

ANIMALI: LUPI E VOLPI MORTI PER AVVELENAMENTO NEL PARCO DELLA MAJELLA

Sono in corso indagini da parte del Corpo forestale dello Stato. Le carcasse sequestrate sono state consegnate per gli accertamenti di rito all'Istituto Zooprofilattico di Grosseto.

La scorsa domenica due lupi e una volpe sono stati trovati morti all'interno del Parco Nazionale della Majella, in località "La Posta" del comune di Ateleta. La segnalazione di un escursionista è pervenuta alla Centrale Operativa del Corpo forestale dello Stato. Da allora una task force composta dal personale del Coordinamento Territoriale per l'Ambiente di Guardiagrele del CFS, dal personale tecnico dell'Ente Parco e della ASL competente per territorio, ha tempestivamente messo in atto uno specifico protocollo di repertazione previsto nei casi di mortalità illegale della fauna selvatica, in particolare quando si tratti di lupi.

Da una verifica preliminare delle carcasse e da una lettura critica del contesto del ritrovamento, l'ipotesi della causa di morte più accreditata è risultata quella dell'avvelenamento. Le indagini hanno previsto nei giorni immediatamente seguenti la segnalazione, un capillare rastrellamento del territorio e la sua contestuale bonifica, anche oltre i confini dell'area interessata, per recuperare eventuali altri animali, resti alimentari o esche.

Durante le operazioni è stata infatti rinvenuta un'altra carcassa di volpe.

Per le ricerche ci si è avvalsi anche di nuclei cinofili antiveleno del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga.

Le carcasse sequestrate dai Forestali sono state consegnate, per le analisi di rito, al Centro di Medicina Forense Veterinaria di Grosseto dell'Istituto Zooprofilattico e Sperimentale di Lazio e Toscana. Gli esiti degli accertamenti, vista l'urgenza del caso, perverranno presumibilmente entro una decina di giorni, in modo da orientare in maniera più mirata e funzionale le indagini dei Forestali sul caso.

L'episodio è di notevole gravità considerando anche il fatto che i lupi erano due esemplari maschi giovani e quindi dall'alto potenziale riproduttivo.




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