mercoledì 30 novembre 2011

AIDS:ACTIONAID, METÀ DEI MALATI DI HIV NEL MONDO È ESCLUSA DALLE CURE

De Ponte: “L'Aiuto Pubblico allo Sviluppo italiano dedicato alla lotta all'HIV ha subito un taglio del 70%. Si aumentino i finanziamenti e si rilanci la credibilità internazionale del Paese”.

Nel mondo 15 milioni di persone necessitano l’assunzione di farmaci antiretrovirali ma, di questi, 8 milioni non ricevono alcuna terapia”. Questa la denuncia del rapporto “Ogni Promessa è Debito” lanciato oggi da ActionAid Italia in vista del 1° dicembre, Giornata Mondiale per la lotta all'AIDS.

Oggi l'aspettativa di vita di un paziente opportunamente trattato raggiunge quella di individui sani e il trattamento antiretrovirale, fondamentale per il controllo, la prevenzione e la riduzione della diffusione del virus, può ridurre del 96% la probabilità di trasmissione del virus”, spiega Marco De Ponte, Segretario Generale di ActionAid Italia. “Tra il 2001 e il 2009, grazie allo sviluppo della ricerca e all'aumento di dieci volte degli investimenti per la risposta alla pandemia (da 1,6 a 15,9 miliardi di dollari), si sono raggiunti traguardi importanti.”

A fine 2010, 6,6 milioni di persone nei paesi a basso e medio reddito hanno avuto accesso alle terapie (1,35 milioni di persone in più rispetto al 2009) e ciò ha determinato, dal 2005 ad oggi, la diminuzione delle morti causate dall'AIDS sono diminuite del 21%.

Nonostante questi importanti risultati, dal 2009 il governo italiano ha deciso di tagliare del 70% l'Aiuto Pubblico allo Sviluppo (APS) del nostro Paese dedicato alla lotta all'HIV”, afferma De Ponte.

I tagli all'APS dedicato all'HIV vanno inquadrati nella riduzione, tra il 2008 e il 2009, del 44% dell'APS sanitario generale (circa 287 milioni di dollari). Ciò ha fatto si che il livello di tale Aiuto, invece di avvicinarsi alle percentuali raccomandate a livello internazionale (lo 0,1% del PIL dedicato all'APS sanitario), sia sceso nel 2010 a 338 milioni di dollari, un valore cinque volte inferiore a quanto il nostro Paese avrebbe dovuto destinare per contribuire a soddisfare i bisogni sanitari di base dei paesi a basso reddito.

Una delle cause di questa riduzione è il mancato pagamento del Fondo Globale per la lotta all'HIV/AIDS, Tubercolosi e Malaria che, fino al 2008, aveva veicolato la maggior parte del nostro APS sanitario”, spiega De Ponte. “Dopo la perdita del seggio unico al Fondo Globale, l’Italia recuperi credibilità elaborando un piano di rientro per i contributi non ancora versati (260 milioni di euro) e rinnovi l'impegno finanziario per il triennio 2011-2013.”

Nessun commento:

Posta un commento