martedì 19 luglio 2011

CRISI: CHE FINE HANNO FATTO GLI ESPOSTI INVIATI ALLA PROCURA DI ROMA ?

La Procura di Roma,consolidato Porto delle nebbie attenta a non disturbare troppo cricche e sistemi gelatinosi di rapporti,come dimostrato dall’inchiesta della Procura di Firenze sul G8, ha espresso scetticismo sulle indagini aperte sulle Agenzie di rating da parte della Procura della Repubblica di Trani. “ E' un fatto, però, che a piazzale Clodio si è scettici rispetto all´inchiesta dei colleghi di Trani che procedono, sulla base di una denuncia presentata da Adusbef e Federconsumatori, per market abuse (manipolazione del mercato) e insider trading dopo le valutazioni negative sull´Italia e sulla manovra correttiva. Ipotesi di reato, quelle pugliesi, che non trovano riscontro nelle carte su cui lavora la capitale: al momento non c´è alcun elemento per sostenere che le agenzie di rating Moody´s e Standard and Poor´s abbiano deliberatamente diffuso notizie false per alterare il mercato. Almeno non a Roma. Già pochi giorni fa, la Procura di Roma si era espressa a favore del regolamento con cui la Consob (pur non attuando un vero e proprio blocco come fece invece in un altro momento di speculazione nel 2008) ha imposto un obbligo di trasparenza alle vendite allo scoperto”.

La scettica Procura di Roma,i cui sostituti aggiunti sono adusi ad inseguire teoremi privi di qualsivoglia consistenza giuridica per alimentare macchine del fango ed arrecare discredito a soggetti pericolosi per le cricche ed i ptentati economici, dica che fine abbiano fatto gli esposti denunce inviati da Adusbef e Federconsumatori in data 10 maggio 2010 (sul report Moody’s), 25 maggio 2011 (sul report di Standard & Poor’s) ed 11 luglio 2011 (ad integrazione delle precedenti denunce in merito ai croli dei mercati di venerdi 8 e lunedi 11 luglio 2011) ed i motivi di tale inerzia rispetto ad attacchi speculativi delle agenzie di rating, indagati da altre Procure della Repubblica.

Ci auguriamo che tali esposti, non abbiano fatto la stessa fine di analoghe denunce,inoltrate alla Procura di Roma sui bond argentini ed altri fenomeni di risparmio tradito, nel lontano 2004, il cui fascicolo nel 2010, contenente soltanto la denuncia e la richiesta di archiviazione,senza aver prodotto in sei anni, alcun atto d'indagine ed attività investigativa, senza neppure la dovuta richiesta di proroga delle indagini prevista dal codice di procedura penale dopo ogni sei mesi, abbandonato a se stesso giacché si sarebbe dovuto indagare sulle banche e sulle modalità di piazzamento indiscriminato di titoli ad alto rischio al "parco buoi" dei risparmiatori.

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