venerdì 22 aprile 2011

WWF: IN ITALIA COME IN GIAPPONE IL NUCLEARE MAL SI CONCILIA CON LA DEMOCRAZIA

Il presidente Stefano Leoni: “Il tardivo ampliamento della zona a rischio intorno a Fukushima dimostra che la priorità non è la tutela della salute”.

In Italia il Governo, asservito alla lobby nucleare, affossa il referendum

Il nucleare mal si concilia con la democrazia: le decisioni dei governi giapponese e italiano, pur nelle loro differenze, hanno questo in comune secondo il WWF.
Solo ora il Governo giapponese, ostaggio del flusso di informazioni reticenti, fornite dal gestore privato Tepco, decide di blindare ed estendere la zona di sicurezza attorno a Fukushima a tutela della salute e della vita dei cittadini. Il Governo italiano decide di privare i cittadini del loro diritto di espressione sulla questione nucleare affossando il referendum. Sia in Giappone che in Italia si negano i diritti all’informazione e alla partecipazione della cittadinanza, oggi sul nucleare e domani sull’acqua”. Lo ha detto Stefano Leoni, presidente nazionale del WWF.

Le iniziative legislative degli ultimi giorni sui temi referendari hanno un comune denominatore: evitano di entrare nel merito dei problemi ed hanno il sapore di provvedimenti di facciata per confondere gli elettori. Occorre ricordare, peraltro, che entrambe le leggi sul rilancio del nucleare e sull’obbligo di privatizzare i servizi idrici sono state approvate con veri e propri blitz in Parlamento, senza alcun dibattito e confronto sociale. Il Governo italiano - prosegue Leoni - non compia l'errore di quello giapponese, non sia ostaggio delle Tepco italiane. Dimostri di essere dalla parte della gente e della democrazia. Ci faccia vedere di essere un governo indipendente che non ha paura del popolo. Abroghi definitivamente il programma nucleare e la legge Ronchi”. Il presidente Leoni giudica inoltre “del tutto strumentale la nascita di un presunto ‘Comitato del no al referendum sul nucleare’ ad opera di soggetti come l’Associazione Italiana Nucleare, che è composta prevalentemente dalle aziende interessate al nucleare e che quindi di certo non rappresenta gli interessi dei cittadini”.

Sull’allarme democrazia legato ai referendum su nucleare e acqua, interviene anche Mariagrazia Midulla, responsabile Clima ed Energia del WWF: “Il tentativo di ‘rinviare’ la legislazione nucleare potrebbe essere in realtà, come dimostrano le dichiarazioni di Confindustria, solo l’ultima spiaggia per tenerlo in vita, visto che il pronunciamento popolare l’avrebbe spazzato via per sempre. E’ molto importante che anche la segretaria generale della Cgil, Susanna Camusso, abbia sottolineato come il nucleare non sia la prospettiva energetica di questo Paese e come il Governo da un lato cerchi di boicottare il referendum, mentre dall'altro metta in discussione i finanziamenti alle rinnovabili, senza delineare un piano energetico e una strategia. Un’analisi che rafforza il valore dello sciopero nazionale di qualche giorno fa dei metalmeccanici del comparto fotovoltaico, indetto da Cgil, Cisl e Uil. E’ ormai chiaro che la direzione delle fonti rinnovabili e dell’efficienza energetica è l’unica da seguire, così come dimostrano gli orientamenti prevalenti nel business energetico internazionale”.


Fonte: www.wwf.it

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