mercoledì 27 aprile 2011

L'ITALIA VISTA DAL BASSO

Gli invisibili nella morsa della crisi.

Nauseati e tartassati dai quotidiani balletti dei politici di turno, dagli eterni scandali e dalle continue rivelazioni sui malaffari dei nostri governanti viene naturale citando una vecchia pubblicità esclamare: Fermate il mondo! Voglio scendere; oppure assimilando il nostro quotidiano sopravvivere alla Resistenza di storica memoria immaginarci dei neo-partigiani in lotta contro i tiranni-governanti di cui sopra. Consideriamo la questione vista dal punto di vista del classico uomo della strada : dopo essere sceso dovrà ben risalire in qualche modo, pur considerando i suoi limitati mezzi a disposizione e se di Resistenza si vuol parlare sicuramente egli sarà il soldato semplice in prima linea : è l'Italia vista dal basso!

Crisi è ormai una parola ricorrente : viene commentata sui giornali, approfondita nei talk-show televisivi, discussa nei social-network informatici, ma l'analisi e l'osservazione si ferma agli scioperi di fabbrica ed agli slogan nelle strade e sulle piazze durante le manifestazioni di protesta.

Dietro la crisi c'è però dell'altro ed è una crisi fatta di persone innanzitutto e poi di affitti da pagare e di figli da mantenere, di bollette da saldare e conti da far quadrare; una crisi dove uno stipendio base qualsiasi, attestato sui 900-1000 euro, già di per sé è un problema reale e concreto per far fronte al costo della vita attuale, rispetto a questi problemi le ville di Montecarlo o delle isole Caraibiche, la compravendita dei parlamentari, le percentuali di maggioranza o minoranza sono semplicemente un piccolo dettaglio e così pure il circo mediatico che quotidianamente viene allestito attorno a questi temi.

Considerando il problema dal basso in mezzo ai cassaintegrati, agli studenti, ai pensionati ed ai lavoratori a rischio esiste una categoria particolare di cui poco si scrive e poco si conosce : quella dei disoccupati invisibili; uomini e donne che a prescindere dall'età e dalla condizione sociale preesistente e nonostante siano cittadini italiani lavoratori non hanno diritto a nulla: a seguito di contratti lavorativi legittimati dallo Stato ed in conseguenza della perdita dell'occupazione non sono supportati da ammortizzatori sociali di alcun tipo e presentandosi presso gli uffici dell'Inps non vengono considerati al fine di un normalissimo assegno di disoccupazione, trovandosi a reddito mensile uguale a zero; non resta a questi neppure il tetto di una fabbrica dove protestare o un delegato di qualche associazione che si prenda carico della questione : possono accendere il televisore e seguire in tempo reale la situazione relativa alle sorti delle proprietà esotiche di alcuni governanti di rilievo, sul loro mercanteggio di giovani dame di compagnia oppure la conta per ottenere una sterile maggioranza parlamentare a supporto di un inutile governo.

di  Angelo Saimandi 



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