martedì 22 febbraio 2011

INDIANI AMAZZONICI IN EUROPA CONTRO LE DIGHE CHE LI DISTRUGGERANNO

Indiani amazzonici protestano
contro il progetto delle dighe.
© Prelazia do Xingu
Tre Indiani amazzonici – due donne e un uomo – hanno iniziato un viaggio attraverso l’Europa per protestare contro le dighe che distruggeranno le terre e le vite di migliaia di indigeni. 

Ruth Buendia Mestoquiari, un’Indiana Ashaninka del Perù, Sheyla Juruna, un’indiana Juruna della regione dello Xingu, e Almir Surui della tribù Surui del Brasile, chiedono la sospensione di tre controversi progetti idrolettrici amazzonici. 

Scarica le biografie dei delegati e informazioni sulle dighe (in inglese, formato pdf, 60KB).

Nella costruzione delle dighe sono coinvolte numerose compagnie europee, tra cui le francesi GDF Suez e Alstom, l’austriaca Andritz e la tedesca Voith. 

I delegati saranno a Parigi il 25 e 26 febbraio. Venerdì terrano una conferenza presso la Maison de l’Amérique latine alle 19.00, dopo l’incontro con la senatrice Marie-Christine Blandin. In seguito parteciperanno a una manifestazione di protesta organizzata per sabato a mezzogiorno a Parigi, nella piazza dei Diritti Umani.

Quando: 26 febbraio, h 12.00 > 15.00
Dove: Parigi, Parvis des Droits de l’Homme, Place du Trocadéro (75116), métro Trocadéro (linee 6 e 9).

La delegazione indigena si recherà quindi a Londra, dove il 2 marzo ci svolgerà un’altra manifestazione di protesta con i sostenitori di Survival davanti agli uffici della banca dello sviluppo brasiliana BNDES, che sta fornendo la maggior parte dei finanziamenti per la costruzione delle dighe.

Quando: 2 marzo, h 09.00 > 10.00
Dove: Londra EC3V 3ND, BNDES, 1 Cornhill.

La delegazione incontrerà anche i parlamentari britannici nella sede del Parlamento a Londra.     

Il progetto della diga Pakitzapango in Perù minaccia di sommergere una vasta area della Valle del fiume Ene, dove abitano migliaia di Indiani Ashaninka che perderebbero le loro terre e i loro mezzi di sostentamento.   

Le dighe sul fiume brasiliano Madeira potrebbero provocare la deforestazione e la colonizzazione su larga scala di un territorio vitale per la sopravvivenza di numerose tribù, tra cui alcuni gruppi di Indiani incontattati. Qualsiasi contatto con gli esterni potrebbe dimostrarsi fatale per le tribù isolate. 

La diga Belo Monte, progettata per essere costruita sul fiume Xingu in Brasile, potrebbe diventare la terza diga più grande al mondo. Se costruita, devasterebbe un’ampia area della foresta e ridurrebbe le riserve di pesce da cui dipendono gli indigeni. Anche in questo caso sono state riferite notizie dell’esistenza di Indiani incontattati vicino alla zona di costruzione della diga. 

Il tour della delegazione europea è finanziato dalle ONG Amazon Watch, International Rivers, e Rainforest Foundation UK


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