martedì 18 gennaio 2011

USURA: CON IL PON SICUREZZA GETTATI AL VENTO 1.158 MLN DI EURO CHE AVREBBERO DOVUTO CONTRIBUIRE AL RAFFORZAMENTO DELLA RETE DELL’ANTIUSURA

CODICI RICORRE AL TAR CONTRO IL MINISTERO DELL’INTERNO E CHIEDE L’ANNULLAMENTO DEL PON SICUREZZA. 

Il Programma Operativo Nazionale (PON) Sicurezza per lo Sviluppo - Obiettivo Convergenza 2007-2013 con una dotazione finanziaria di 1.158 MLN di euro, che nasce con l’obiettivo di migliorare le condizioni di sicurezza di alcune Regioni del Sud, di contribuire al rafforzamento della rete dell’antiusura, in realtà è una mera iniziativa di facciata e uno spreco di denaro pubblico.

I fatti parlano da soli, l’estromissione dell’associazione CODICI, una delle associazioni antiusura maggiormente rappresentative sul territorio nazionale, dal progetto PON Sicurezza rappresenta l’ennesimo risultato di una politica di destrutturazione del tessuto dell’associazionismo dell’antiusura operata dal Ministero dell’Interno.

Sono diverse le note stonate di questo progetto, che si mostra condivisibile nei principi agli occhi dei suoi partecipanti grazie alla finalità di “fornire un contributo al rafforzamento dell’associazionismo antiracket ed antiusura”, ma che nei fatti taglia fuori in maniera del tutto ingiustificata la partecipazione di CODICI nella realizzazione di due sportelli di solidarietà alle vittime del racket.

Altra nota stonata del progetto è quella che gli interventi di legalità e sicurezza sono limitati solo ed esclusivamente ad alcune regioni del sud, quali: la Calabria, la Campania, la Puglia e la Sicilia, sottovalutando la presenza della criminalità organizzata in regioni quali il Lazio e la Lombardia dove come si evince dalla mappe redatte dall’osservatorio CODICI, le mafie sono ben radicate e praticano qualunque tipo di attività illecita: spaccio di stupefacenti, prostituzione, estorsione, usura, appalti pubblici. Ma note sono le miopie del Ministero dell’Interno di fronte al fenomeno dell’usura.

Come dimenticare i vari tentativi di cancellazione dagli Albi prefettizi delle strutture territoriali del CODICI. E ancora, che la legge a tutela delle vittime di usura 108/96 non prevede, ad oggi, la possibilità di fornire aiuti concreti ai percettori di reddito come le famiglie, i pensionati e gli impiegati.

In una società in cui cresce la povertà delle famiglie e dove il rischio della criminalità e dell’usura sono elevati - commenta il Segretario Nazionale del CODICI, Ivano Giacomelli -. questa politica ha determinato un soffocante monopolio culturale dovuto alla FAI, Federazione delle associazioni Antiracket Italiane e dal suo Presidente onorario Tano Grasso. Anche con il PON sicurezza, la P.A. in maniera del tutto imparziale ha quindi ritenuto di non promuovere la professionalità, l’esperienza e le capacità di associazioni antiusura rappresentative sul territorio, come CODICI, Pertanto, con un ricorso al Tar contro il Ministero dell’Interno, CODICI chiede l’annullamento del PON sicurezza”.



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