lunedì 24 gennaio 2011

G20: COLDIRETTI, IMMORALI SPECULAZIONI SU CIBO DENUNCIATE DA SARKOZY

Il  vero problema è quello di contenere la volatilità delle quotazioni dei prodotti agricoli che sono sempre più fortemente condizionate dai movimenti di capitale che si spostano con facilità dai mercati finanziari a quelli dei metalli preziosi come l’oro fino alle materie prime come grano, mais e soia.

E’ quanto afferma la Coldiretti nel commentare le dichiarazioni del Presidente della Repubblica francese Nicolas Sarkozy che tra gli obiettivi della presidenza transalpina del G8-G20 ha indicato quello della necessità di una regolamentazione dei mercati finanziari delle commodities agricole per fermare le speculazioni.

La globalizzazione dei mercati, a cui non ha fatto seguito quella della politica, ha portato ad un deficit di responsabilità, di onestà e di trasparenza  che ha generato - precisa la Coldiretti - la crisi internazionale ed ha drammaticamente legittimato la derubricazione del tema cibo fino a farlo considerare una merce qualsiasi,  come fosse un aspirapolvere o un frigorifero.

Le quotazioni di mais e soia sono oggi - sottolinea la Coldiretti - su valori massimi degli ultimi tre anni mentre il grano si è verificato un aumento consistente anche se il valore rimane inferiore di quasi il 40 per cento rispetto al massimo raggiunto nel marzo 2008.

Le speculazioni sul cibo stanno “giocando” senza regole sui prezzi delle materie prime agricole dove hanno provocato - precisa la Coldiretti - una grande volatilità impedendo la programmazione e mettendo a rischio le coltivazioni e l’allevamento in molti Paesi.  Garantire la stabilità dei prezzi in un mercato a domanda rigida come quello alimentare è un obiettivo di interesse pubblico che - osserva la Coldiretti - va sostenuto con l’introduzione di interventi di mercato innovativi come le assicurazioni sul reddito nell’ambito della riforma di mercato della politica agricola comune.

L'emergenza alimentare - sostiene Coldiretti - non si risolve con i prezzi bassi all'origine per i produttori perche' questi non consentono all'agricoltura di sopravvivere e con la chiusura delle imprese destrutturano il sistema che non è piu' in grado di riprendersi anche in condizioni positive. Occorre investire nell'agricoltura delle diverse realtà del pianeta, dove servono prima di tutto politiche agricole regionali che sappiano potenziare le produzioni locali con la valorizzazione delle identità territoriali per sfuggire all'omologazione che deprime i prezzi e aumenta la dipendenza dall'estero.

Alle agricolture di tutto il mondo - conclude Coldiretti - devono essere garantiti credito e investimenti adeguati se si vuole continuare a sfamare una popolazione che aumenta vertiginosamente, si devono applicare regole chiare per evitare che sul cibo si inneschino speculazioni vergognose, occorre garantire trasparenza e informazione ai consumatori.

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