mercoledì 29 dicembre 2010

TUNISI, ARRESTATI DUE GIORNALISTI

Da tempo Reporters sans Frontieres condanna il black-out dell'informazione a Tunisi, dove in molte aree viene impedito l'accesso a giornalisti

Due giornalisti sono stati arrestati oggi dalla polizia tunisina. Uno di loro è l'inviato di Radio Kalima a Jendouba, Mouldi Zouabi, fermato mentre stava riprendendo una manifestazione di protesta degli avvocati nella città che si trova a 150 chilometri ad ovest di Tunisi.  

Lo riferisce Reporters sans frontieres. Gli avvocati si erano radunati stamani davanti al Palazzo di giustizia di Jendouba, nel quadro del vasto movimento di protesta in corso nel Paese da una decina di giorni. "Mouldi mi ha chiamata dal commissariato. Mi ha detto: 'mi hanno aggredito, mi hanno strappato gli occhiali. Da allora non ho più notizie", ha raccontato la direttrice di Radio Kalima, Sihem Bensedrine. Secondo l'emittente, almeno tre avvocati sono stati aggrediti da agenti di polizia all'interno del Palazzo di giustizia, tuttora accerchiato dalle forze dell'ordine che impediscono a chiunque di entrare e di uscire.   

Sempre secondo Rsf, un altro giornalista, Ammar Amroussia, inviato del giornale El-Badil (Alternativa, vicino al Partito comunista degli operai di Tunisi, illegale), è stato arrestato stamani a Gafsa, 400 chilometri a sud della capitale. Ieri Amroussia, un ex insegnante rimasto senza lavoro nel 1997, aveva preso la parola ad un raduno nell'ambito del movimento di protesta partito il 18 dicembre scorso dalla regione centro-occidentale di Sidi Bouzid e che si è esteso da allora ad altre città del paese, fino a Tunisi.  

Era stata proprio Radio Kalima, il cui sito è censurato in Tunisia, a dare per prima la notizia degli scontri avvenuti tra manifestanti e polizia durante le proteste degli studenti nella regione di Sidi Bouzid, dove venerdì scorso un giovane è morto colpito dal fuoco delle forze dell'ordine, che secondo fonti ufficiali avevano risposto per "legittima difesa" a lanci di bottiglie incendarie.  Alla fine della giornata, Radio Kalima aveva riferito di una sessantina di persone ricoverate in ospedale e dell'arresto di decine di studenti. Da allora Reporters sans frontieres condanna il black-out dell'informazione su Sidi Bouzid, dove viene impedito l'accesso a giornalisti tunisini e stranieri.




Fonte: http://it.peacereporter.net/

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