mercoledì 22 dicembre 2010

‘NDRANGHETA: GIÙ LE MANI DALLA SALERNO – REGGIO CALABRIA

La Polizia toglie le mani della 'ndrangheta dalla Salerno - Reggio Calabria. Questa mattina la Squadra mobile della provincia calabrese, con la collaborazione degli agenti del commissariato di Patti, ha arrestato sei persone, tra cui tre donne. Altri quattro appartenenti al gruppo erano già detenuti in carcere.

Le accuse vanno dall'associazione a delinquere di tipo mafioso all'estorsione e interessano gli affiliati alla cosca della 'ndrangheta dei Bruzzise che opera nella zona di Seminara, frazione di Barritteri (Reggio Calabria).

L'organizzazione imponeva una tangente del 3 per cento ai danni del "Consorzio Scilla" che riunisce le imprese appaltatrici dei lavori di ammodernamento della A3, obbligandoli anche al rifornimento di calcestruzzo dalle loro ditte. La zona dei lavori interessata è il cosiddetto "quinto lotto", compreso tra lo svincolo di Gioia Tauro e quello di Scilla.

L'indagine costituisce il seguito dell'operazione "Cosa mia" che nel giugno scorso portò all'arresto di 42 persone appartenenti alle 'ndrine dei Bruzzise - Parrello.

Il capo indiscusso della 'ndrina era Carmine Bruzzise che, insieme ai fratelli Antonio e Vincenzo, costituiva il vertice della struttura mafiosa. Nonostante fossero già dietro le sbarre, i tre fratelli continuavano a dirigere la cosca attraverso la collaborazione dei parenti che, recandosi spesso ai colloqui, portavano all'esterno direttive ed ordini.

Il ruolo fondamentale di ambasciatrice era svolto da Carmela Carbone, moglie di uno dei fratelli Bruzzise, la quale, dopo aver ricevuto le missive, provvedeva a diffonderle tra i vari affiliati. Anche le altre due donne arrestate questa mattina, Vincenza Surace e Fortunata Bruzzise, avevano un ruolo determinante nel mantenere i contatti tra i membri del gruppo, svolgendo anch'esse la mansione di "postine".

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