domenica 28 novembre 2010

ABRUZZO OFF SHORE, DALL’AQUILA ALLE CAYMAN: INTERROGAZIONE SU UN FONDO IMMOBILIARE

L’AQUILA. Fioccano le storie di intrecci societari e di speculazioni che hanno sullo sfondo il dramma aquilano del post terremoto.

L’ultimo “capolavoro” per gli affari sulla ricostruzione porta il nome di un fondo immobiliare chiamato “Europa risorse sgr” che fa capo ad un abruzzese doc da poco ritornato in Abruzzo dall’Australia: Antonio Napoleone.

L’intricata storia fatta di società, fiduciarie, paradisi off shore, ordinanze della protezione civile che spianano la strada e progetti la ripercorre una inchiesta di qualche giorno fa il settimanale Left nella quale, partendo da L’Aquila, si incrocia Napoleone si arriva a Roma tra Palazzo Chigi e la Protezione Civile, si ritorna in Abruzzo con un altro personaggio noto (anche alle cronache giudiziarie) Massimo Caputi per poi saltare in mezza Italia tra compravendite di immobili.                

L’articolo ha dato lo spunto per una interrogazione urgente al presidente del Consiglio dei Ministri firmata da Angelo Orlando e Augusto Di Stanislao (Idv).

«La ricostruzione in Abruzzo è ancora ferma e sulle zone colpite dal sisma dello scorso sei aprile si muovono i poteri forti della finanza speculativa», dicono oggi i due parlamentari Idv, «un fondo immobiliare, 'Europa risorse sgr', ha acquisito la proprietà di 380 appartamenti, attualmente affittati agli sfollati, ma che fra pochi anni saranno rivenduti a prezzi di mercato. E annuncia di voler investire ancora centinaia di milioni sulle aree più pregiate della città. Dietro il fondo immobiliare, come risulta da un dossier preparato dai comitati aquilani e da un'inchiesta pubblicata dal settimanale 'Left', si nascondono società anonime lussemburghesi e società finanziarie in un paradiso fiscale come le Cayman».

«Dietro questi investimenti - proseguono - si cela un finanziere come Massimo Caputi, molto noto alle cronache giudiziarie, essendo sotto inchiesta per riciclaggio, aggiotaggio e ostacolo all'attività di controllo di Consob e Bankitalia. Questo fondo immobiliare e queste imprese sono entrate nelle stanze dei bottoni grazie alle ordinanze della Protezione civile che hanno assegnato appalti ai privati di 'Europa risorse' e persino la requisizione degli immobili, senza alcuna gara pubblica. D'altronde il governo, che a L'Aquila tiene stretti i cordoni della borsa bloccando i pagamenti alle imprese e ritardando con assurdi vincoli burocratici i risarcimenti agli sfollati, ha imposto agli Enti previdenziali e assicurativi pubblici di investire il sette per cento delle proprie risorse in fondi immobiliari privati nella zona terremotata».

«Il governo riferisca immediatamente in Parlamento - concludono Orlando e Di Stanislao - e spieghi perché alla 'Europa Risorse' sia stata affidata, oltre che la consegna delle unità abitative requisite, anche la manutenzione straordinaria delle stesse e a fronte di quali risorse finanziarie. L'esecutivo dica, inoltre, quante delle 380 unità immobiliari gestite dalla Europa Risorse sono utilizzate oggi per l'alloggiamento degli aquilani»

ANTONIO NAPOLEONE IL FINAZIERE EMIGRANTE

«Da bambino insegnava l’inglese agli operai emigrati in Australia», si legge nella inchiesta di Left, «poi il ritorno in patria, a Sulmona, dove si laurea in Architettura col professore Pierluigi Properzi, aquilano, oggi vicepresidente dell’Istituto nazionale di urbanistica, molto impegnato nella progettazione della ricostruzione abruzzese. Alunno e docente iniziano a lavorare insieme, ma - racconta Napoleone – “alla fine degli anni ’70 senza appoggi politici si poteva fare ben poco”. E quindi un nuovo viaggio, alla ricerca della sua vera ispirazione: la finanza immobiliare. Prima in Arabia Saudita, poi nell’Est Europa, dove la caduta del muro apre insperati spazi agli affari, in Albania, Russia, Romania. Il suo mestiere è quello del developer, lo sviluppatore, un privato che raccoglie fondi pubblici e privati per realizzare progetti immobiliari. Un finanziere che agisce nella zona grigia dove politica ed economia vanno a braccetto. In questo periodo Napoleone conosce un gruppo di imprenditori veneti, e con loro apre una società tutta sua, la Bpd propetry developpement, che continua a lavorare oltrecortina anche con finanziamenti della Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo. Ma il vero salto avviene nel 2000, quando la Bdp trova un socio di eccezione: la Doughty Hanson & Co, multinazionale della finanza con un portafogli miliardario. Dall’incontro nasce la Europa Risorse Ips. Che nel 2009 fonda la Europa risorse Sgr, una società di gestione del risparmio. Che tramite un fondo immobiliare ha acquistato, nella città colpita dal sisma, 500 appartamenti da affittare agli sfollati. Grazie al prezioso sostegno delle ordinanze di Guido Bertolaso, allora commissario all’emergenza aquilana. Case preziosissime, nel desolante panorama del dopo terremoto, che Napoleone - presidente e ad della Sgr - si impegna a vendere solo dopo tre anni, ricavandone una rendita “equa”, del 3,5 per cento».

MASSIMO CAPUTI, DALLA PROGER A SVILUPPO ITALIA ALLA RICOSTRUZIONE

Massimo Caputi abruzzese doc ha iniziato molto presto e la sua scalata è stata vertiginosa. Negli anni ’90 è l’uomo forte della Proger il colosso della progettazione che ha avuto i meriti di costruire mezzo Abruzzo. Solo a Pescara si ricorda il porto turistico e la cittadella giudiziaria per centinaia di miliardi di vecchie lire e molto altro. Qualche inchiesta del passato lo ha sfiorato senza mai preoccuparlo.

«L’ultima sua disavventura», ricorda Left, «fa ancora ridere i più traghettati uomini di borsa italiana: il 7 maggio 2008 Caputi dimentica in un albergo, a Milano, una busta contenete 45mila euro in contanti. Troppi per le spese personali, anche per gli amanti del lusso. Il commesso che li trova si spaventa e chiama la polizia. Gli inquirenti mettono sotto controllo il telefono di Caputi. Bastano pochi ascolti per capire che gli argomenti sono molto interessanti. Il 24 luglio del 2009 Caputi viene ufficialmente indagato dai magistrati di Milano. Le accuse sono pesanti: riciclaggio, aggiotaggio e ostacolo all’attività di controllo di Consob e Bankitalia. Sotto la lente finisce proprio la gestione della Fimit sgr che investe in fondi immobiliari ingentissime somme di denaro per conto delle casse pensionistiche Enasarco (medici), Inarcassa (ingegneri e architetti), Enpals (lavoratori dello spettacolo) e Inpdap (dipendenti pubblici). Una società così forte da mirare all’acquisizione di un colosso del settore, come la Pirelli Re, che Tronchetti Provera sembrerebbe pronto a dismettere. Caputi è uomo che conosce bene la politica. Nel suo curriculum», aggiunge Left, «figura anche la carica di ad di Sviluppo Italia, la holding pubblica creata dal governo D’Alema per attrarre investimenti nel Belpaese e la gestione della Grandi Stazioni Spa, incaricata della valorizzazione dei beni immobiliari di Fs insieme a colossi come Benetton, Caltagirone e Pirelli. Il rapporto con Caltagirone, d’altronde, è così stretto che Caputi rappresenta nel cda di Montepaschi il milionario romano durante il buio periodo delle scalate bancarie alla Bnl. Carica a cui l’affarista, anche’egli di origini abruzzesi, ha affiancato fino all’aprile 2010 quella di consigliere di Antonveneta».

Fonte: PrimaDa Noi
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