sabato 30 ottobre 2010

IMPRESE. CGIA DI MESTRE: L'INDEBITAMENTO MEDIO HA TOCCATO I 176.000 EURO

Secondo la CGIA di Mestre, l’indebitamento medio di ciascuna impresa italiana ha toccato i 176.596 euro.

La realtà provinciale più “scoperta” è Milano, con un importo medio per azienda pari a 418.361 €. Segue Brescia (324.037 € per azienda) e Siena (con 296.787 €). In termini percentuali, invece, l’aumento più sostenuto registrato nell’ultimo decennio spetta alla provincia di Siena (+229,7%): al secondo posto si colloca Rimini (+191,8%) ed al terzo posto Grosseto (+156,9%).

Negli ultimi 10 anni la crescita dell’indebitamento è stata del +93,6%. Sempre nello stesso periodo, invece, l’aumento dell’inflazione è stato poco superiore al +23%. In termini assoluti l’esposizione con il sistema bancario ha raggiunto, a fine 2009, i 933 miliardi di euro.

Sono questi i principali risultati emersi dall’analisi condotta dall’Ufficio studi della CGIA di Mestre che ha osservato l’indebitamento delle società e quasi società non finanziarie e le cosiddette “famiglie produttrici”.

Se dal 1999 al 2008 – commenta Giuseppe Bortolussi segretario della CGIA di Mestre - l’aumento dell’indebitamento è stato progressivo, con l’avvento della crisi economica e finanziaria, invece, si è registrata una inversione di tendenza. Tra il 2008 e il 2009, l’esposizione delle nostre imprese è diminuita del 2%, sia per effetto della stretta creditizia praticata dalla banche sia per la riduzione delle richieste di prestito avanzate dalle imprese”.

Oltre alla ristrutturazione organizzativa avvenuta tra le imprese italiane, quali sono state le cause che hanno aumentato del 100% il debito in questi ultimi 10 anni ?

Tra le tante ragioni che spiegano questa impennata – prosegue Bortolussi – un ruolo determinante l’ha avuto l’aumento dei ritardi nei pagamenti registrato in questi ultimi anni. Una operazione, quella effettuata da moltissimi committenti, che ha costretto tantissime piccole imprese a ricorrere a prestiti bancari per far fronte alle quotidiane scadenze di pagamento”.

Infine, sottolineano dalla CGIA di Mestre, va osservato che per quanto riguarda le grandi imprese, la quota di investimenti realizzati nel settore immobiliare è risultata essere superiore di circa 2 volte e mezza (in valore assoluto pari a 237,58 mld €) rispetto a quelli compiuti in macchinari e attrezzature varie (97,27 miliardi di €). Tra il 2000 e il marzo del 2009 i primi sono aumentati del 104,1% e i secondi solo del 13,4%, mentre l’inflazione, sempre nello stesso periodo di tempo, è aumentata del + 21,5%.

Le grandi imprese - conclude Bortolussi – hanno privilegiato, in larga misura, l’investimento di natura speculativa, trascurando, invece, di investire in nell’innovazione di processo per migliorare la competitività e divenire quindi più concorrenziali sul mercato domestico e quello internazionale”.

Fonte:CGIA di Mestre

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