giovedì 28 ottobre 2010

CAFFE’ A UN EURO: CODICI, INVIA SEGNALAZIONE A Mr PREZZI

Apprendiamo dagli organi di stampa che la tazzina di caffè si sta avvicinando ad un euro e a rendere inevitabile il rincaro sembra essere l’incertezza dei mercati sulle forniture a breve termine e l’aumento dei costi nei paesi di produzione.

Un aumento del caffè è inammissibile ed è ingiustificato – commenta- il Segretario Nazionale del CODICI, Ivano Giacomelli - per diversi motivi”. Il caffè è il secondo prodotto scambiato dopo il petrolio, un mercato mondiale per un valore di oltre 10 miliardi di dollari all’anno. Il mercato del caffè viene regolamentato e scambiato principalmente in due centri del potere economico e finanziario mondiale: a Wall Street la New York Coffee Sugar and Cocoa (Nycsc) stabilisce le quotazioni delle partite di arabica; a Londra la London Coffee terminal Market stabilisce le quotazioni della qualità robusta”. Negli ultimi mesi abbiamo assistito ad un duro ribasso delle quotazioni del caffè arabica, crollate dell’8,1 per cento a 166,85 centesimi per libbra; lo stesso crollo si è verificato per le quotazioni del caffè robusta, ribasso del 7, 9 per cento a 1.600 dollari per tonnellata.


Partendo da questi dati, CODICI ha avviato una indagine sul caffè in Italia per verificare chi ci guadagna nella filiera del caffè. L’osservatorio CODICI, ha già appurato che negli ultimi mesi si è verificato un rincaro della tazzina del caffè di circa il 13 per cento, in particolare tale aumento si è verificato nelle città di: Roma, Milano e Bologna. L’aumento rilevato è di circa 0,10 centesimi per molti esercizi commerciali e questo ha lasciato presagire all’associazione la presenza di un cartello della tazzina e di un’intesa agostana degli esercenti. Di conseguenza abbiamo pensato di fare due “conticini; entrando nel dettaglio, al gestore del bar un Kg di caffè costa circa 15.00 euro, per una tazzina di caffè occorrono circa 6 gr di caffè macinato. Procedendo con una semplice operazione aritmetica, si deduce facilmente che con un Kg di caffè si producono 166 tazzine per un costo di circa 0.09 centesimi ognuna. Questo è quanto dovrebbe costare un caffè al bar. A ciò aggiungiamo un forfait di circa 0.06 centesimi per i costi fissi di zucchero, usura della macchina per il caffè e 0.16 centesimi per la manodopera. Teniamo comunque presente che in genere insieme al caffè, il cliente consumerà anche altri prodotti da bar su cui possiamo spalmare i costi aggiuntivi sopramenzionati, compreso il costo del personale.

Calcolatrice alla mano, il totale è pari a 0.31 centesimi. Di conseguenza pagare un caffè 0,85 centesimi risulta essere un costo eccessivo, considerando anche il brusco ribasso che hanno subito le quotazioni del caffè. “Poi apprendiamo – continua Giacomelli- che nei listini Fepag e Confesercenti il massimo del prezzo del caffè consigliato dal 2006 è di 0,95 centesimi e si pensa di aumentarlo a 1,10 Euro. Cifra eccessiva, in virtù del discorso sopra menzionato. Insomma, chi ci guadagna nella filiera del caffè? ”. Mentre da una parte ci sono i piccoli produttori, famiglie, contadini senza terra, lavoratori stagionali, migranti, bambini, braccianti, indigeni; dall’altra ci sono i grandi proprietari terrieri e le imprese transnazionali, i mediatori locali e internazionali, polizie private e governi, trasportatori, cartelli di produttori, speculatori, investitori e operatori di borsa, agenzie pubblicitarie e commercianti. E’ facile dedurre, partendo dalla nostra indagine, chi ci guadagna in questa catena produttiva. Il piccolo produttore di caffè ricava un’entrata monetaria solo alla fine del raccolto e del processo di lavorazione, anticipando il suo capitale per il pagamento della manodopera, della lavorazione e la fertilizzazione del terreno, la potatura e la pulizia delle piante. Inoltre, abbiamo documentato che le scorte di caffè, oggi, sembrano siano state depositate nei paesi consumatori e non in quelli produttori, permettendo così di conseguenza ai primi di controllare il prezzo del caffè. Morale della favola, sembra che ad avere la meglio siano proprio gli ultimi operatori della filiera del prezzo del caffè. Pertanto, CODICI chiede un freno all’aumento della tazzina di caffè e invia una segnalazione a Mr Prezzi.

Fonte: CODICI

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