sabato 25 settembre 2010

Giochi d’azzardo, Contribuenti.it: Italia prima in Europa.

Nei primi otto mesi del 2010 si è registrato un aumento delle perdite legate alla dipendenza da giochi e scommesse del 13,6%. Rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente sono stati lasciati sul tavolo da gioco circa 610 mln in più.

La conferma arriva da uno studio presentato oggi ad Aosta da Contribuenti.it che con Lo Sportello Antiusura monitora costantemente il fenomeno del gioco d’azzardo.

In Italia, il solo gioco legalizzato coinvolge circa 29,2 MLN di persone, di cui 7,1 MLN con frequenza settimanale, e sviluppa un fatturato di circa 54,3 MLD di euro. Ogni giocatore sottrae 1.890 euro l’anno all’economia reale, lasciandoli sui tavoli da gioco.

 
Anche il coinvolgimento dei minorenni è aumentato passando da 860 mila unità a 2,1 milioni.

Nel nostro Paese, il consumo e l’abuso di alcol e droghe viene visto come un problema sociale per la collettività e di salute per il singolo, mentre la dipendenza da gioco non viene riconosciuta dallo Stato, e chissà perché, come una malattia sebbene a livello psichiatrico, invece, venga catalogata come una vera e propria patologia.

E così, tra il Superenalotto che presenta un montepremi per il “6″ fuori da ogni logica razionale, ed il poker on line legalizzato, non mancano le tentazioni di chi, affetto in maniera latente dal vizio del gioco, rischia di entrare nel tunnel della dipendenza. Ai tempi della crisi, tra l’altro, il fatturato dei giochi di Stato anziché scendere aumenta a conferma di come gli italiani, sempre più disperati, sperano in un full d’assi o in una sestina vincente per ottenere ciò che non gli è permesso nella vita reale.

La “tassa degli imbecilli” è una vera e propria tassazione legalizzata: metodo di riscossione argutamente inventato dagli imperatori romani è divenuto col tempo lo strumento più semplice e veloce per depauperare inconsapevolmente i contribuenti italiani, anche utilizzando lotterie “benefiche”.

Contribuenti.it chiede misure restrittive nei confronti del gioco legalizzato, sulla scia del divieto delle sigarette nei luoghi pubblici, la diminuzione dell'offerta di lotterie, il divieto del gioco d'azzardo online, l'aumento della tassazione sulle vincite al fine di renderle meno appetibili.

"Lo scopo delle istituzioni è quello di educare i cittadini, proteggere la loro salute, mentale e fisica - afferma Vittorio Carlomagno, presidente di Contribuenti.it, Associazione Contribuenti Italiani - non di certo quello di indurli a giocare al poker o ad indebitarsi con persone senza scrupoli. Per un reale rilancio dell'economia e per accompagnare il paese dall'uscita della crisi economica - conclude Carlomagno - i risparmi degli italiani dovrebbero entrare in circolazione nel mercato attraverso canali legali e produttivi e non lasciare che le perdite al gioco diventino prima fonte di entrate nelle casse statali."

Fonte: Contribuenti.it


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