venerdì 24 settembre 2010

DERIVATI; ADUSBEF: INFLUENZE ESTERNE ACCUSE GRAVI E CAMPATE IN ARIA

ADUSBEF, PARTE CIVILE, CITERÀ PROFUMO ED ALTRI MANAGER UNICREDIT


Le accuse di alcuni legali degli imputati nel processo milanese sulla truffa dei derivati stipulati dal Comune di Milano, che hanno parlato di "influenze esterne al processo" sono gravi, fuorvianti e tutte da provare.

L’avv. Marisa Costelli, che per conto dell’Adusbef unica associazione di consumatori ammessa come parte civile al processo che vede le banche alla sbarra, era presente al dibattimento, stigmatizza le accuse di uno dei difensori degli imputati, l’avv. Jannaccone, che ha parlato di influenze esterne senza precisare in merito ad affermazioni incaute. Davanti al giudice, Oscar Magi, sono imputate quattro banche, accusate di aver guadagnato circa 100 milioni di euro "spogliando dolosamente" il Comune, che si è costituito parte civile così come Adusbef.

Poiché il legale non ha spiegato a che cosa si riferisse, il pm Alfredo Robledo è intervenuto chiedendo conto della sua affermazione e il difensore ha risposto: "Vedremo in istruttoria dibattimentale".

Adusbef chiederà che vengano ascoltati come testi i signori Davide Mereghetti e Luca Fornoni, dirigenti di Unicredit e capi dei "negoziatori" di derivati truffaldini con il Comune di Milano, nonché l’ex a.d. Profumo,perché come evidenziato da una intercettazione depositata al Tribunale del Riesame nell'ambito dell'inchiesta sul buco creato nelle casse comunali dai derivati legati alla ristrutturazione del debito di Palazzo Marino,i manager di Unicredit festeggiavano per aver incassato un profitto di 2 milioni e 40 mila euro in poche ore.

Da quella ristrutturazione, le banche estere incassano 12 milioni di euro di profitti e Unicredit ben due milioni rubricati nel conto economico della banca. "Abbiamo chiuso", dice l'8 settembre 2005, Andrea Gavazzoni di Unicredit a un collega, un certo Marino, non ben identificato dalla Procura. "Grandissimi", risponde Marino, le cui parole vengono registrate, in quanto le telefonate delle sale operative delle banche d'affari lo devono essere per legge. Andrea: "Abbiamo fatto tre basis point di sconto al Comune e abbiamo fatto due milioni di euro di utili". Marino: "Come due milioni ? Dai non scherzare che son soldi, ragazzi, non scherzate! Come hai fatto a fare due milioni di euro di utile?" Andrea: "Vabbé, tu basta che ti rivolgi alle persone giuste e vedrai che sarai sempre soddisfatto". Marino: "Ma quanto gli avete caricato?" Andrea: "Il mercato ci è andato a favore, gli abbiamo fatto un piccolo sconticino, però, diciamo mercanteggiando un po' tra range e tutto, alla fine questo utile è venuto fuori". Perdite per il Comune e utili per la banca sui quali i capi della divisione derivati di Unicredit calibravano i loro bonus pari a 3,4 milioni di euro a testa.

Il signor Profumo, nonostante una lettera aperta inviata da Adusbef, autrice di numerose denunce alle procure della Repubblica per stigmatizzare metodi truffaldini nella vendita di prodotti derivati appioppati alla clientela, strutturati in maniera da garantire guadagni certi per la banca e perdite sicure per i contraenti, che chiedeva di sanzionare tali comportamenti fraudolenti, non ha mai preso le distanze dai suoi manager e da tali tecniche di vendita fraudolente.

Fonte: Adusbef

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