martedì 28 settembre 2010

ADICO: le ricevute da conservare “scrupolosamente”

Sono tante le scartoffie che riempiono numerose cartelline e che devono essere conservate nei cassetti o sulle scrivanie delle nostre case – si legge nel comunicato dell’ADICO – come ad esempio: bollette, ricevute, documenti, quietanze, multe, estratti bancari, ecc..

A volte può capitare di dover contestare una multa già pagata o dover verificare sull’estratto conto un pagamento effettuato con la carta di credito – spiega il presidente dell’ADICO, Carlo Garofolini – perciò bisogna abituarsi a conservare le ricevute per un certo tempo in quanto che sia la banca, o la Pubblica amministrazione, a battere cassa meglio fare molta attenzione.

Per evitare, cosi di commettere degli sbagli che potrebbero costarci caro, ecco i principali tempi di prescrizione fissati per legge, o consigliati, per le “carte” più importanti realizzati dagli esperti dell’ADICO.

Le ricevute di pagamento delle utenze domestiche, coma l’energia elettrica, il gas, l’acqua, i rifiuti o il telefono vanno conservate per 5 anni dalla data di scadenza. Ma se le bollette sono saldate con domiciliazione bancaria è importante conservare anche gli estratti conto della banca. In queste carte, infatti, appare anche la segnalazione che i precedenti pagamenti sono stati effettuati regolarmente.

Per cinque anni vanno conservati anche i pagamenti mensili o trimestrali dell’affitto, le ricevute delle rate del mutuo, delle spese condominiali e dell’Ici.

La legge prevede, inoltre, lo stesso periodo di tempo per l’abbonamento tv, ma una sentenza del Tribunale di Torino lo ha invece esteso a dieci anni.

Capitolo a parte per l’automobile. Basta un anno, salvo altri tempi previsti dal contratto, per conservare le ricevute di pagamento delle assicurazioni. Ma se le quietanze sono state utilizzate a fini fiscali, come ad esempio, per le polizze vita, si devono tenere per cinque anni. Stesso tempo di conservazione anche per il bollo dell’auto e per il verbale della contravvenzione.

Dal punto di vista fiscale, invece, la copia della denuncia dei redditi va conservata per non meno di 7 anni dalla presentazione.

Per quanto riguarda, invece, la voce “banca” bisogna ricordare che gli estratti conto vanno contestati entro due mesi. Ma in caso di errori o omissioni sostanziali da parte dell’istituto di credito ci sono comunque 10 anni di tempo.

Esistono, infine, documenti che pur non essendo prescritto alcun obbligo di conservazione, è meglio tenere per sempre. Tre questi ci sono il libretto di lavoro, le lettere di assunzione, di licenziamento o di dimissioni, le buste paga, i documenti scolastici, di licenza media, di scuola media superiore, i diplomi universitari, gli atti di matrimonio, di separazione e di divorzio, i contratti di affitto registrati, gli atti notarili di compravendita, gli atti di proprietà della casa, le licenze edilizie, le visure catastali dei terreni e dei fabbricati, i contributi previdenziali Inps o delle casse di previdenza, i risultati degli esami medici, le sentenze di Tribunale e le denunce di smarrimento o di furto.

Fonte:ADICO

Nessun commento:

Posta un commento