mercoledì 21 luglio 2010

AIDS, l'epidemia silenziosa che consuma i giovani dell'Est


Secondo un nuovo rapporto lanciato dall’UNICEF in Europa orientale e in Asia centrale si sta espandendo a un ritmo allarmante un’epidemia sotterranea di HIV, alimentata dal consumo di droghe, da comportamenti sessuali a rischio e dall’alto livello di stigma sociale che circonda la malattia, scoraggiando le persone dal cercare informazioni su prevenzione e cure.

Il rapporto “Blame and Banishment: the Underground HIV Epidemic Affecting Children in Eastern Europe and Central Asia” sottolinea le difficoltà incontrate dai bambini affetti dall'HIV, dagli adolescenti che hanno comportamenti a rischio, dalle donne in gravidanza che utilizzano droghe e da più di un milione di bambini e adolescenti che vivono o lavorano sulle strade nella regione.

I giovani emarginati sono esposti ogni giorno a numerosi rischi, come il consumo di droga, lo sfruttamento sessuale e altri tipi di abusi e violenze, che comportano un alto rischio di contrarre l'HIV.

Le tendenze sono particolarmente preoccupanti, poiché nella regione si registrano 3,7 milioni di consumatori di droga per via endovenosa - quasi un quarto della popolazione mondiale di tossicodipendenti.

Per molti, l’iniziazione al consumo di droga comincia già in età adolescenziale.

Gli attuali servizi sanitari e di protezione sociale sono inadeguati rispetto ai bisogni degli adolescenti più a rischio, che sono spesso esposti a pregiudizi, discriminazioni e anche ad azioni penali quando cercano informazioni e cure sull’HIV.

«I bambini e gli adolescenti che vivono ai margini della società hanno bisogno di avere accesso ai servizi sanitari e sociali, non di una marcata disapprovazione» ribadisce Anthony Lake, Direttore generale dell'UNICEF.

Per raggiungere e aiutare i giovani HIV-positivi o a rischio di infezione, le autorità mediche e civili devono realizzare servizi ‘amici’, che vadano incontro alle particolari esigenze degli adolescenti emarginati.

Lo stigma associato all’HIV non si limita ad adulti e adolescenti. I bambini sieropositivi si vedono sistematicamente negato l'accesso a scuole e asili, e quando la loro condizione diventa nota devono affrontare rifiuti e violenze.

«Questo rapporto è un appello per proteggere i diritti e la dignità di tutte le persone che vivono o che sono a rischio di contrarre l’HIV, soprattutto i bambini vulnerabili e i giovani» prosegue Lake.

«Abbiamo bisogno di costruire un contesto di fiducia e di cura, non di giudizio e di esclusione Soltanto annullando la discriminazione contro le persone che vivono con l'HIV, l'Europa orientale e Asia centrale può cominciare a invertire la diffusione dell'epidemia
AIDS, le videostorie dei giovani dell'Ucraina.4

Quindici ragazzi (12-18 anni) provenienti dall'Ucraina si sono riuniti – su invito dell’UNICEF e dell’organizzazione non governativa "Rete ucraina delle persone che vivono con l'HIV/AIDS" per partecipare al laboratorio video “OneMinute Jr", un'iniziativa che permette a giovani di tutto il mondo di imparare a realizzare videostorie della durata di un minuto.

I ragazzi che hanno preso parte al laboratorio sono sieropositivi oppure hanno amici o familiari affetti da HIV/AIDS. Ciascuno dei partecipanti ha raccontato in un video da 60’’ l'impatto che la malattia sta avendo sulla sua vita.




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