mercoledì 12 maggio 2010

Sud Africa, Medici Senza Frontiere denuncia le terribili condizioni di vita dei rifugiati e dei migranti che giungono nel paese


Medici Senza Frontiere esprime profonda preoccupazione per la salute e per le condizioni di vita in cui versano migliaia di immigrati e di rifugiati in Sud Africa

Violenze sessuali, terribili condizioni di vita, molestie da parte della polizia, attacchi xenofobi e mancanza di accesso alle cure di base, rappresentano lo scenario con cui migliaia di persone vulnerabili si confrontano ogni giorno.

MSF fornisce cure mediche gratuite e dà assistenza ai migranti e ai rifugiati a Johannesburg e nella cittadina di confine di Musina.

A Musina, al confine con lo Zimbabwe, dall’inizio dell’anno, MSF ha riscontrato un preoccupante aumento del numero di violenze sessuali e di rapine perpetrate da gruppi armati attivi in entrambi i lati del confine a danno dei migranti che lo attraversano. MSF ha trattato 103 casi di violenza sessuale nei primi quattro mesi dell’anno, 71 da marzo a oggi.

Nel fornire assistenza ad una media di 2300 pazienti al mese nella clinica di Johannesburg, MSF ha riscontrato che i pazienti presentano in maniera sempre più preoccupante, una serie di patologie legate al sovraffollamento degli spazi abitativi e alle condizioni di vita estremamente precarie.

Mentre alcuni migranti trovano rifugio in una chiesa metodista nel centro della città, a migliaia continuano a vivere in edifici abbandonati in altre aree di Johannesburg, spesso senza luce, acqua e gas, con il rischio concreto di contrarre patologie come infezioni al tratto respiratorio, gastroenteriti, diarrea e infezioni cutanee.

Nel giugno 2009 MSF ha reso pubblico un rapporto ("No Refuge, Access Denied: Medical & Humanitarian Needs of Zimbabweans in South Africa") in cui veniva denunciata questa situazione e i rischi per la salute di queste persone estremamente marginalizzate in Sud Africa. A distanza di un anno nulla è cambiato e la situazione è rimasta la stessa.

Cosa è cambiato per i nostri pazienti in un anno? Molto poco. Quando attraversano il confine continuano a rischiare la vita. Violenze da parte delle bande che agiscono sul confine e incertezza sui documenti una volta entrati nel paese, rappresentano il quotidiano per questa gente. Molti vanno poi a Johannesburg dove mettono a repentaglio la loro salute”, dichiara Mickael Le Paih, capo missione di MSF in Sud Africa.

Il trattamento medico dei casi di violenza sessuale di coloro che attraversano il confine con lo Zimbabwe, deve essere preso in giusta considerazione dalle autorità. Queste donne necessitano di uno status che consenta loro di attraversare la frontiera in condizioni di maggiore sicurezza senza essere sottoposte in maniera sistematica alle violenze delle bande. L’accesso sia alle cure primarie, che a ricoveri sicuri, deve essere loro garantito.

Senza l’accesso alle cure mediche di base e senza un sistema di accoglienza dignitoso, la vita di migliaia di migranti in sud Africa rimarrà estremamente precaria e incerta.

Dal 2007 MSF fornisce cure di base di primo e secondo livello ai migranti in Sud Africa, MSF garantisce inoltre trattamenti medici alle vittime di violenza sessuale e di patologie epidemiche. MSF lavora in Sud Africa dal 1999 a Musina, Johannesburg e Khayelitsha vicino Città del Capo, con un progetto rivolto ai pazienti affetti da HIV/AIDS.

Rapporto di MSF (in inglese) con testimonianze e aggiornamenti.

Fonte:Medici Senza Frontiere

Nessun commento:

Posta un commento