giovedì 6 maggio 2010

Lituania: il Baltic Pride deve andare avanti. Amnesty International condanna la decisione di un tribunale di Vilnius


Amnesty International ha condannato la decisione di un tribunale della capitale lituana, Vilnius, che ieri ha sospeso il Baltic Pride 2010, che avrebbe dovuto svolgersi sabato 8 maggio.

Il tribunale amministrativo di Vilnius ha accolto la richiesta del procuratore generale ad interim della Lituania, che aveva chiesto la sospensione temporanea della marcia per motivi di pubblica sicurezza, nonostante la polizia avesse garantito di essere in grado di proteggere i partecipanti da attacchi di contromanifestanti.

"Le autorità lituane devono garantire che la marcia vada avanti, senza ostacoli e in condizioni di sicurezza. Sono obbligate, dal diritto internazionale, a garantire i diritti alla libertà di espressione e di riunione. Se non sarà così, sarà un caso di discriminazione" - ha dichiarato John Dalhuisen, esperto di Amnesty International sulla discriminazione in Europa. "L'azione del procuratore generale costituisce un abuso procedurale e causerà una violazione dei diritti umani".

Il tribunale amministrativo di Vilnius ha sospeso temporaneamente la marcia in attesa di un'udienza completa, che però è prevista solo dopo la data di svolgimento del Pride, il primo organizzato in Lituania a sostegno delle persone lesbiche, gay, bisessuali e transgender (Lgbt).

Gli organizzatori del Pride (la Lega gay lituana, la sezione lituana dell'Organizzazione dei giovani per la tolleranza, l'associazione lituana Mozaika e l'estone Gioventù gay) hanno fatto ricorso contro la sospensione. Amnesty International chiede che il ricorso sia esaminato prima dello svolgimento della marcia.

La presidente lituana Dalia Grybauskaite ha detto ieri che se gruppi o associazioni non sono fuorilegge, hanno il diritto di esprimere le loro opinioni come garantito dalla Costituzione.

Attivisti di Amnesty International da oltre 20 paesi, Italia inclusa, stanno arrivando a Vilnius per prendere parte alle iniziative in programma e protestare, insieme agli attivisti e alle attiviste di Lituania, Lettonia ed Estonia, contro le violazioni dei diritti umani subite dalle persone Lgbt, ribadire il diritto di esprimere pubblicamente le proprie opinioni e chiedere ai governi dei tre paesi baltici di contrastare la diffusa intolleranza ed esclusione nei confronti delle persone Lgbt.

"La diversità e la tolleranza, l'uguaglianza per tutti davanti alla legge, la fine della discriminazione nei confronti dell'orientamento sessuale e dell'identità di genere sono i messaggi che le attiviste e gli attivisti per i diritti delle persone Lgbt porteranno nelle strade di Vilnius" - ha aggiunto Dalhuisen. "Devono poterlo fare senza paura di subire minacce o aggressioni verbali o fisiche. Devono avere il sostegno delle autorità, che sono obbligate dalle norme del diritto internazionale a proteggere i diritti della comunità Lgbt".

Firma l'appello rivolto alla presidente della Lituania

Fonte: Amnesty International

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