giovedì 6 maggio 2010

Festa della mamma: Amnesty International chiede all'Unione europea di riconoscere che la salute globale è una questione di diritti umani.


Alla vigilia della Festa della mamma, Amnesty International ha richiamato l'attenzione dei leader dell'Unione europea (UE) sulla necessità di migliorare la salute materna a livello mondiale. In attesa dell'esame, da parte del Consiglio dell'Ue, della Comunicazione della Commissione europea sulla salute globale, l'organizzazione ha sollecitato l'Ue a considerare quest'ultima come una questione di diritti umani, un aspetto che non è adeguatamente riconosciuto nella Comunicazione della Commissione.

La Comunicazione dovrebbe costituire la base di una posizione comune dell'Ue centrata sui diritti umani, in vista del Summit delle Nazioni Unite sugli Obiettivi di sviluppo del millennio (Osm) previsto a settembre. Amnesty International fa particolare riferimento all'Obiettivo 5, relativo alla riduzione della mortalità materna e al raggiungimento dell'accesso universale alla salute riproduttiva. Oltre mezzo milione di donne, il 99 per cento delle quali nei paesi in via di sviluppo, muore ogni anno durante il parto.

I progressi in questo settore sono stati limitati a causa dell'effetto combinato di gravi violazioni dei diritti umani come la discriminazione di genere, le mutilazioni genitali femminili, gli aborti insicuri, i matrimoni forzati e precoci e la violenza sessuale. Amnesty International chiede all'Ue di prendere in considerazione le barriere specifiche che donne e ragazze incontrano nell'accesso alle cure mediche e di promuovere i diritti sessuali e riproduttivi, compreso il diritto ad accedere in modo volontario, sicuro ed efficace a servizi di pianificazione familiare e di contraccezione.

"I passi avanti sugli Osm sono collegati a quelli della situazione dei diritti umani nel mondo. L'Ue deve affrontare le violazioni dei diritti umani che pregiudicano il diritto alla salute. In questo modo, potrebbero essere contrastate le ragioni di fondo della povertà, come la discriminazione, e i gruppi vulnerabili potrebbero ricevere attenzione prioritaria" - ha dichiarato Nicolas Beger, direttore dell'Ufficio di Amnesty International presso l'Ue.

Nel 2008 il Parlamento europeo aveva adottato una risoluzione in cui esprimeva forte preoccupazione per la mancanza di progressi nella riduzione della mortalità materna nel mondo. Tuttavia, da allora sono stati fatti pochi passi avanti. L'Ue deve fare di più per garantire che le cure per la salute materna siano accessibili, accettabili e di buona qualità. Il miglior modo per farlo è di istituire meccanismi di controllo che, da un lato, chiamino a rispondere i responsabili di quanto fatto o non fatto e dall'altro garantiscano i più alti livelli possibili di salute all'interno e all'esterno dell'Ue.

"L'Ue dovrebbe considerare la salute da una prospettiva basata sui diritti umani, non solo per migliorare la salute materna ma anche per sradicare le violazioni dei diritti umani connesse. Ciò può essere fatto solo combattendo la discriminazione di genere, assicurando l'accesso universale alle cure mediche per tutti, soprattutto per i gruppi più vulnerabili, e fornendo rimedi e riparazioni efficaci per le violazioni dei diritti umani" - ha concluso Beger.

Fonte: Amnesty International

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