lunedì 3 maggio 2010

Capodoglio intrappolato nelle acque calabresi


Un Capodoglio di circa 12 metri, con la coda avvolta in una rete derivante del tipo “ferrettara” è stato avvistato il 1° maggio al largo di Amantea

Un Capodoglio di circa 12 metri di lunghezza, con la coda avvolta in una rete derivante del tipo “ferrettara” è stato avvistato lo scorso 1° maggio a circa 35 miglia al largo di Amantea da alcuni diportisti che hanno subito lanciato l’allarme alla Guardia Costiera di Cetraro. Contemporaneamente all’invio di una motovedetta, veniva informata la Capitaneria di Porto di Vibo Valentia che contattava il responsabile del WWF Pino Paolillo, non nuovo ad interventi di soccorso ai grossi Cetacei in difficoltà, in collaborazione con i Corpi dello Stato.

Lo stesso Comandante della Capitaneria, Luigi Piccioli, annullando impegni istituzionali legati all’inaugurazione della Fiera nautica di Vibo Marina, disponeva l’invio in zona, distante circa 40 miglia da Vibo Marina, di una Motovedetta, la CP 265 , con a bordo un gruppo di Sub, e lo stesso esperto del WWF. Il grande cetaceo presentava in effetti un groviglio di rete a livello della pinna caudale, ma nonostante lo stress della cattura e dando prova di grande vitalità, riusciva ad immergersi ogni volta che avvertiva la presenza dei soccorritori a pochi metri, scomparendo alla vista e rimanendo sott’acqua per circa 20 minuti, prima di riemergere a centinaia e centinaia di metri di distanza.

Cominciava così una estenuante ricerca da parte dei sub e dell’equipaggio della Motovedetta per rintracciare nuovamente il cetaceo nel tentativo di avvicinarlo, una ricerca che si è interrotta solo al sopraggiungere dell’oscurità. “Sento il dovere di ringraziare – ha dichiarato Pino Paolillo - il Comandante della Capitaneria di Vibo, Piccioli, la Sala Operativa, Circomare Cetraro e tutto l’equipaggio della Motovedetta per la grande sensibilità e l’impegno dimostrati in questa occasione. Pur di partecipare all’operazione di salvataggio, diversi militari si sono precipitati a Vibo da diverse località della Calabria, rinunciando ad una tranquilla giornata di riposo con la famiglia e sapendo di andare incontro ad un rischio non indifferente. Il loro impegno è stato massimo e a questo punto non resta che augurarsi che la rete rimasta avvolta attorno alla coda non impedisca al capodoglio di compiere le immersioni che gli permettono di cercare il cibo. Una speranza condivisa da tutti.

Fonte: WWF Calabria

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