giovedì 15 aprile 2010

146 ISTITUZIONI FINANZIARIE CONTINUANO AD INVESTIRE SULLE CLUSTER BOMBS.


Un anno e mezzo dopo la firma della storica Convenzione sulle Bombe a Grappolo di Oslo, il network europeo Banktrack segnala che ben 146 istituzioni finanziarie, in rappresentanza di 15 Paesi, forniscono oltre 43 miliardi di dollari in investimenti e servizi finanziari alle sette compagnie produttrici di cluster bombs del pianeta.

Le aziende rispondono al nome di Alliant Techsystems (USA), Hanwha (Corea del Sud), L-3 Communications (USA), Lockheed Martin (USA) Poongsan (Corea del Sud), Singapore Technologies Engineering (Singapore) e Textron (USA), mentre gli istituti di credito più “generosi”, tra prestiti e investimenti, sono la Bank of America (1.310 milioni di dollari), Goldman Sachs (975 milioni) e JP Morgan Chase (776 milioni).

Tutti i dati sul ruolo delle banche globali nell’ambito del fruttuoso mercato delle bombe a grappolo sono sviscerati nel rapportoWorldwide investments in cluster munitions; A shared responsibility”.

Nello studio Banktrack, di cui è membro anche CRBM, chiede alle istituzioni finanziarie di disinvestire immediatamente i loro soldi dalle aziende che realizzano il terribile armamento. Vale inoltre la pena ricordare che la Convenzione entrarà in vigore il prossimo agosto. In pratica a partire da quell momento agli oltre 100 Paesi firmatari sarà proibita la produzione e la vendita delle bombe a grappolo.

Fonte:CRBM

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