lunedì 8 febbraio 2010

OGM: COLDIRETTI, RIMBORSO DA 1,5 MLN PER CONTAMINAZIONE CAMPI


Un milione e mezzo di dollari dovranno essere pagati dalla multinazionale tedesca Bayer CropScience agli agricoltori dell’ Arkansas e del Mississippi a causa della vendita di sementi di riso contaminate con organismi geneticamente modificati (Ogm) non autorizzati, per decisione assunta dalla Corte Federale questo fine settimana.

Lo rende noto la Coldiretti nel sottolineare che la sentenza apre le porte ad eventuali ricorsi anche dall’ Europa e dall’Italia dove erano sono stati individuati OGM non autorizzati, linea GM LL Rice 601 importati dagli Stati Uniti, secondo la relazione sul sistema di allerta comunitario del Ministero della Salute.

Si tratta del secondo verdetto nei confronti della multinazionale per le perdite provocate agli agricoltori a causa della contaminazioni da varietà di riso ogm. Uno scandalo che - sottolinea la Coldiretti - si sta allargando a macchia d’olio dopo una Corte aveva assegnato un rimborso di 2 milioni di dollari a due agricoltori del Missouri lo scorso dicembre mentre altri tre casi saranno sotto esame entro l’anno con il coinvolgimento di agricoltori dalla Louisiana al Texas ma anche esportatori di riso.

Sono circa 6000 gli agricoltori statunitensi coinvolti da quando il dipartimento statunitense dell’agricoltura ha annunciato nell’agosto 2006 che tracce di riso geneticamente modificato Liberty Link sono state trovate nel riso statunitense “long-grain”. La presenza di partite di riso contaminate provenienti dagli Stati Uniti è stata individuata in Italia,come in mezza Europa,ed ha costretto l’Unione Europea ad adottare rigorosi e costosi sistemi di controllo.

La sentenza - sostiene la Coldiretti - apre porte alle richieste di risarcimento danni provocati dalla commercializzazione illegale facendo valere le responsabilità dei titolari del brevetto per i maggiori costi dei controlli che sono stati effettuati dagli Stati e degli eventuali danni di mercato causati ai incolpevoli risicoltori europei impegnati nel garantire l'assenza di biotech nelle proprie coltivazioni. In Italia dove è stata fatta la scelta di una agricoltura libera da ogm in tutte le coltivazioni la produzione nazionale di riso viene realizzata su oltre 200mila ettari di terreno con un raccolto da primato europeo che ci rende - precisa la Coldiretti - praticamente autosufficiente per quanto riguarda i consumi e garantisce sul piano qualitativo, anche grazie alla leadership nei riconoscimenti dell’Unione Europea.

La decisione della Corte federale negli Stati Uniti arriva proprio mentre in Italia - riferisce la Coldiretti - si sta tentando di autorizzare la coltivazione di semi geneticamente modificati (Ogm) di granoturco che sono stati proibiti in Francia e Germania dove addirittura, dopo alcuni anni di coltivazione, nell’aprile 2009 il mais MON 810 è stato vietato a seguito di nuove acquisizioni circa gli effetti negativi sull’apparato intestinale, sugli organismi del terreno e sulla dispersione del polline, con contaminazioni derivanti dalla impollinazione incrociata tra coltivazioni transgeniche e non. L’opposizione alla coltivazione di questo tipo di mais transgenico da parte della Germania dopo alcuni anni di coltivazione segue lo stop già venuto da Francia, Austria, Ungheria, Lussemburgo e Grecia, afferma la Coldiretti in riferimento alla decisione del Consiglio di Stato del 19 gennaio scorso con la quale si è richiesto al Ministero delle Politiche Agricole di concludere il procedimento di istruzione e autorizzazione alla coltivazione di mais MON 810 geneticamente modificato.

Peraltro i dubbi del mondo scientifico – riferisce la Coldiretti - si sono moltiplicati proprio sul mais MON 810 che è finito la scorsa settimana nel mirino di uno studio della rivista scientifica francese International Journal of Biological Sciences, la quale ha messo in dubbio l’attendibilità dei dati utilizzati per l’approvazione all’utilizzo di queste e di altre due varietà di granturco Ogm attualmente in commercio, evidenziandone i possibili effetti negativi sulla salute.

L’autorizzazione al mais transgenico - rileva la Coldiretti - andrebbe a scontarsi con il diritto degli agricoltori a mantenere le proprie coltivazioni ogm-free, non essendo ancora stato definito il piano di coesistenza, senza dimenticare l’assoluta contrarietà dei consumatori italiani i quali ritengono che i prodotti alimentari contenenti organismi geneticamente modificati siano meno salutari rispetto a quelli tradizionali. Sulla base dei risultati dell'ultima indagine annuale Coldiretti-Swg "Le opinioni di italiani e europei sull'alimentazione”, il 72 per cento dei cittadini italiani che esprimono una opinione ritiene che i prodotti alimentari contenenti Organismi geneticamente Modificati siano meno salutari rispetto a quelli tradizionali

Nessun commento:

Posta un commento