giovedì 4 febbraio 2010

I Segretari della Confederazione Internazionale ed Europea (CSI e CES) scrivono a Berlusconi, preoccupati per i fatti di Rosarno


La situazione dei lavoratori migranti in Italia e l’abuso, la discriminazione e lo sfruttamento in cui incorrono sono inaccettabili e conseguenza dell’attuale inadeguata legislazione nazionale e dell’insufficiente impegno del governo

Le “gravi preoccupazioni sulla situazione dei lavoratori migranti in Italia” dopo i “recenti incidenti e l’estrema violenza patite dai lavoratori migranti a Rosarno” sono al centro di una lettera inviata, nei giorni scorsi, da Guy Ryder, Segretario Generale della Confederazione Internazionale dei Sindacati (CSI) e John Monks, Segretario Generale della CES (Confederazione Europea dei Sindacati) al primo ministro, Silvio Berlusconi.

La lettera sottolinea con chiarezza come “la situazione dei lavoratori migranti in Italia e l’abuso, la discriminazione e lo sfruttamento in cui incorrono sono inaccettabili e conseguenza dell’attuale inadeguata legislazione nazionale e dell’insufficiente impegno del governo”.

Riconoscendo la positività delle decisioni dei passati governi, che hanno ratificato le Convenzioni OIL 97 e 143 sui diritti dei migranti, Ryder e Monks ricordano come già lo scorso anno la Commissione di Esperti sull’applicazione delle norme dell’OIL avesse sollevato diversi problemi sulla reale applicazione delle norme internazionali vincolanti in materia.

Ryder e Monks “vogliono attirare l’attenzione sui chiari e non ambigui obblighi previsti dagli strumenti legali del Consiglio d’Europa e dell’UE a combattere la discriminazione e l’esclusione in tutte le loro forme, e garantire la dignità umana ad ogni persona nel suo territorio, indipendentemente dall’occupazione o dallo status d’immigrato”.

I Segretari Generali di CSI e CES, infine, sollecitano Berlusconi e il suo governo “ad affrontare con urgenza ed efficacia il clima di intolleranza, violenza e discriminazione verso i lavoratori migranti in Italia, ad assicurare la loro protezione per legge così come nella pratica, a prendere misure per aiutare i migranti ad affermare i loro diritti, ad assicurare che le previsioni della legislazione contro la discriminazione siano meglio comprese e osservate, e la violazioni punite”.

Subito dopo i fatti di Rosarno, CSI e CES avevano chiesto agli affiliati italiani (CGIL, CISL, UIL) informazioni sull’accaduto. Il Segretario Generale della CGIL, in una sua lettera indirizzata a loro e ai sindacati dei paesi africani, aveva sottolineato la condanna al clima di razzismo e xenofobia e ricordato le numerose iniziative della CGIL per contrastare e correggere le politiche inadeguate e sbagliate dell’attuale governo in materia di immigrazione.

Fonte: CGIL

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