venerdì 5 febbraio 2010

Carabinieri dei N.A.S sequestrano oltre 9mila puntatori laser


Recenti episodi di cronaca hanno riguardato l'uso improprio di puntatori laser, avvenuti in luoghi aperti al pubblico ed altamente frequentati, quali campi sportivi, che avrebbero potuto causare lesioni agli occhi di ignari cittadini.

Tali avvenimenti hanno fatto emergere l'esigenza di procedere ad un capillare controllo della regolarità della vendita, detenzione ed utilizzo di tali apparecchiature, che vengono importate da paesi dell'estremo oriente in maniera clandestina, senza passare per i controlli doganali, quindi posti in commercio senza che ne sia stata verificata la non nocività.

In tale contesto, da alcuni mesi i Carabinieri dei N.A.S. hanno intensificato i controlli a livello nazionale presso grossisti ed esercizi di vendita al dettaglio di tali dispositivi luminosi, sequestrando circa 9mila puntatori laser e denunciando 21 persone all'Autorità Giudiziaria ed Amministrativa. Le irregolarità riguardano sia l'assenza di marcatura CE che di indicazioni in lingua italiana sulle confezioni ma, soprattutto, l'intensità del laser. Infatti, l'elevata potenza e la lunga gittata del raggio emesso da tali congegni ne determinano la collocazione nella tipologia che la normativa comunitaria classifica come "III", la cui vendita è vietata in Italia dall'Ordinanza del Ministero della Salute del 16 luglio 1998 perchè potenzialmente in grado di procurare gravi danni alla retina.

Il numero maggiore di sequestri, che riguardano la vendita di dispositivi di classe vietata, sono stati effettuati nelle province di Bari, Foggia, Milano e Padova e vedono coinvolti, di massima, esercizi commerciali gestiti da cittadini cinesi.

I controlli dei N.A.S. sono tuttora in corso e proseguiranno al fine di rintracciare e sottrarre dal commercio tali dispositivi luminosi a tutela dell'incolumità dei cittadini.

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