venerdì 22 gennaio 2010

Cisl Lombardia e Sicilia contro la mafia. Nasce il progetto San Francesco.


Un ponte-antimafia tra Sicilia e Lombardia. Nel nome del giudice Antonino Caponnetto, capo dello storico pool di cui fecero parte Falcone e Borsellino. E sullo sfondo della denuncia contro il racket di Vincenzo Conticello e della sua "Antica Focacceria".

Il ponte, con il “Progetto San Francesco”, presentato questa mattina nella sede milanese della focacceria, unisce la Filca e la Cisl della Lombardia e della Sicilia. E coinvolge forze dell’ordine e magistrati di prima linea. Il progetto è rivolto alla formazione dei sindacalisti attivi nelle due regioni, nei cantieri delle grandi opere e dell’Expo 2015.

“Oggi abbiamo letto parole inopportune . La mafia è radicata nello spazio che separa il diritto dalla pratica e nella sottrazione della dignità dell’individuo cui vengano negati diritti e tutele - ha detto Gigi Petteni, segretario generale Cisl Lombardia -. Gli anticorpi che possono contrastarla si moltiplicano nei contratti di lavoro equi, nelle alleanze con le piccole e medie imprese sane, capaci di “confiscare le forze” alla mafia. È nello stesso tessuto sociale che le organizzazioni criminali debbono essere combattute”.

Il segretario generale della Cisl Sicilia, Maurizio Bernava, ha sollecitato l’immediata creazione di “un osservatorio permanente contro la mafia in ogni territorio teatro di grandi opere, formato da sindacato, istituzioni, forze dell’ordine ed enti paritetici, in grado di applicare metodologie e capacità che possano anticipare ogni forma di infiltrazione criminale negli appalti pubblici”.

“E’ urgente la riforma della legge che norma i rapporti tra gli enti locali, la Regione Lombardia e le aziende appaltatrici” hanno poi aggiunto i segretari generali della Filca Cisl lombarda e siciliana, Renzo Zavattari e Santino Barbera.

“Serve aggredire le zone grigie dei capitolati d’appalto e impedire l’infiltrazione criminale nella catena dei sub appalti – ha spiegato Zavattari e Barbera - . Serve la certificazione per tutta la filiera di aziende che intendono partecipare alle gare, e la tracciabilità totale dei flussi economici nel ciclo produttivo” e concludono: "Per rispondere alla crisi e per combattere la mafia, che prospera al nord come al sud nei momenti di maggiore fragilità sociale, serve responsabilità d'impresa. Sono urgenti un codice etico dell'industria e la disponibilità normativa delle imprese sub appaltatrici ad assumere i lavoratori che dovessero perdere l'occupazione a causa della cessazione dei lavori con le imprese alle quali venisse ritirato il certificato antimafia".

Il progetto san Francesco è un percorso di formazione per sindacalisti che opereranno nei cantieri delle grandi opere e dell'Expo, e comprende una lunga serie di appuntamenti con testimoni e protagonisti della lotta a mafia, camorra e n'drangheta: magistrati e poliziotti impegnati in prima linea, economisti, giuristi del lavoro e associazioni.
Gli obiettivi sono, precisano Filca e Cisl, la riforma della legge nazionale degli appalti pubblici nel solco della normativa siciliana, la costituzione di un "pool permanente contro il crimine organizzato" formato dalle parti sociali e il recupero di vicende eccellenti come quelle del giudice Antonino Caponnetto e di Epifanio Li Puma.

Nessun commento:

Posta un commento