domenica 20 dicembre 2009

Scudo fiscale: agevola le banche e i ricchi, condanna i contribuenti onesti

Brindano i banchieri facendo festa alla manna straordinaria di almeno 1 miliardo di euro di commissioni, perdono i contribuenti onesti e le corrette regole della legalità, guadagnano faccendieri, riciclatori,malavitosi e soprattutto le banche.

Lo scudo fiscale- ha detto oggi il ministro della “fars action” Renato Brunetta- è stata una buona cosa, un'operazione a segno assolutamente positivo.
Se verrà confermato il rientro di 100 miliardi e più di rientri, abbiamo un gettito 5-6 mld che servirà per tante cose buone.

Dal terzo scudo fiscale, la peggiore norma di riciclaggio di Stato mai ideata prima dal ministro dell’Economia Tremonti per offrire un salvacondotto a faccendieri, malavitosi, contrabbandieri e criminali, che in forma anonima ed in deroga alla normativa antiriciclaggio, possono sbiancare i capitali frutto di illeciti nella grande lavanderia statale, non guadagnano solo i trafficanti, evasori e tributaristi, che in alcuni casi hanno consigliato di costituire provviste estere ad hoc per aderire allo scudo ed essere immunizzati per i prossimi 5 anni, ma soprattutto le banche, che con commissioni onerose, potranno festeggiare con ulteriori guadagni.

Se infatti lo scudo fiscale sta diventando (e non poteva essere altrimenti con le normative vantaggiosissime a misura di evasori che derogano dalle segnalazioni antiriciclaggio e garantiscono l’immunità mediante l’anonimato) un buon affare per l’erario, che incasserà almeno 5 miliardi di euro sui 100 miliardi di fondi scudati, sarà un ulteriore business per le banche che potranno incamerare almeno 1 miliardo di euro di commissioni applicate pari ad una forbice che va dall’1 fino al 2,5 per cento.

Se il consigliere delegato Passera ha indicato per Banca Intesa "una cifra di riferimento intorno a 10 miliardi", precisando però che "nei numeri dello scudo a livello di sistema una parte importante riguarda il rimpatrio giuridico" ed Unicredit parla di capitali raccolti per 4,5 miliardi di euro; per Monte Paschi di Siena i capitali rientrati sono "oltre 2 miliardi e i clienti che hanno aderito sono oltre 4.150, di cui oltre il 27% è rappresentato da nuova clientela"; 2,4 miliardi sono stati raccolti dal Banco Popolare; 2 miliardi da Ubi Banca e 1,5 miliardi da Banca Esperia, 1,4 miliardi da Banca Sella e 1,1 miliardi da Credem ed Euromobiliare.

Altri importanti risultati sono stati raggiunti anche dalle boutique finanziarie come Banca Generali (2,1 miliardi), Azimut (1 miliardo), Banca Intermobiliare a quota 850 milioni e Banca Leonardo a 800 milioni.

Tra le banche straniere in Italia Deutsche Bank ha rimpatriato importi intorno ai 2 miliardi confermando il target che il gruppo si era posto, mentre Banca Mediolanum ed altre importantissime banche estere e regionali (popolari e casse rurali),che pur non hanno comunicato gli importi scudati, restano in attesa della seconda fase dell’amnistia fiscale, che inizierà il primo gennaio e finirà il 30 aprile 2010.

I banchieri, con le salate commissioni che variano da un minimo dell’1% fino al 2,5% per i trasferimenti dei fondi esteri e che non risultano scontate, festeggeranno la vera e propria manna per i bilanci delle banche, Unicredit ed Intesa San Paolo in testa, che potranno incassare ottimi profitti netti pari ad almeno 1 miliardo di euro, consolidando perfino un rapporto di ulteriore fidelizzazione con i titolari dei capitali scudati, con le deroghe alle norme antiriciclaggio,le cui segnalazioni già in tempi normali sono ridotte al minimo indispensabile.

Se banche, evasori e criminali possono brindare allo scudo di Tremonti, i contribuenti onesti e le piccole e medie imprese in regola con il fisco, che hanno versato una pressione fiscale più elevata per coprire il gettito per conto dei disonesti, sono arrabbiati per un condono tombale che incita all’evasione fiscale.

Fonte:Adusbef

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