martedì 29 dicembre 2009

Famiglia Cristiana Laura Boldrini (Unhcr) italiana dell'anno.


Il settimanale Famiglia Cristiana ha conferito a Laura Boldrini, portavoce in Italia dell'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) il riconoscimento speciale di "Italiano dell'anno" per "il costante impegno, svolto con umanità ed equilibrio, a favore di migranti, rifugiati e richiedenti asilo. E, soprattutto, la dignità e la fermezza mostrate nel condannare, l’estate dello scorso anno, i respingimenti degli immigrati nel Mediterraneo. Resistendo anche agli attacchi di chi voleva delegittimarla, definendola estremista .

E assieme a lei, liquidare l’Unhcr, uno degli organismi dell’Onu più rispettato nel mondo civile, con oltre seimila impiegati, 50 milioni di rifugiati assistiti, 278 uffici in 111 Paesi, e due Nobel per la pace (nel 1954 e nel 1981)."

"Il 2009 è stato un anno difficile - ha dichiarato Laura Boldrini - l'anno dei respingimenti, che hanno messo in discussione la fruibilità del diritto d'asilo in Italia e per questo un tale riconoscimento acquista un significato più rilevante". Sono onorata - ha proseguito la Boldrini - del riconoscimento che simbolicamente è andato a me, ma che è rivolto a tutti i colleghi e a coloro che lavorano per la difesa dei diritti dei rifugiati, per promuovere la conoscenza reciproca e la convivenza civile, in un momento in cui molti si adoperano ad alimentare la paura e l'ostilità nei confronti dei migranti".

La scelta di Famiglia Cristiana è stata accolta con favore da numerosi esponenti di organizzazioni e associazioni che si occupano di immigrazione. "Laura Boldrini ha sempre dimostrato grande sensibilità, attenzione ed equilibrio nello svolgere il suo ruolo a tutela dei diritti dei migranti, dei rifugiati e dei richiedenti asilo", ha dichiarato don Ciotti, presidente del Gruppo Abele e di Libera. "Si è spesa e continua a spendersi in contesti difficili con un'umanità che va al di là del ruolo istituzionale - ha proseguito don Ciotti - mantenendo fermo il richiamo al rispetto dei diritti umani e delle convenzioni internazionali che tutelano chi fugge dalla fame, dalla povertà, dalla guerra".

La designazione di Famiglia Cristiana, secondo il mons. Vinicio Albanesi, presidente della Comunità di Capodarco "mette insieme tre volti: quello degli immigrati e dei richiedenti asilo; quello dell'Onu; infine quello di chi si impegna quotidianamente per far emergere temi drammatici all'attenzione dell'opinione pubblica".

"Difendere i diritti degli stranieri in un Paese sempre più a rischio xenofobia e razzismo richiede insieme coraggio ed equilibrio, doti che Laura Boldrini possiede appieno - ha dichiarato Andrea Olivero, presidente delle Acli e portavoce del Forum del Terzo Settore - Bisogna, infatti, impegnarsi tanto per rendere concreti ed esigibili i diritti umani, spesso declamati e altrettanto spesso disattesi, anche nella nostra Italia, quanto per far crescere una cultura dell'accoglienza, del rispetto e di solidarietà in tutta la società, a partire dai più giovani."

Anche la Tavola della Pace e la Caritas hanno appoggiato la scelta di famiglia Cristiana. "Un segnale per riaffermare il valore di ogni vita umana, la sua dignità, i suoi diritti inalienabili, ma anche uno sprone per il nostro impegno quotidiano ad essere sempre più collante per una concreta integrazione nei nostri territori." Ha commentato mons. Vittorio Nozza, direttore della Caritas Italiana.

Parole di apprezzamento e stima sono giunte anche dal presidente della Regione Calabria Agazio Loiero, il quale ha ricordato come "i migranti e la Calabria hanno avuto modo di apprezzare l'estrema umanità e il totale impegno di Laura Boldrini" e ha ricordato "il suo ruolo attivo nella definizione di quella legge sui rifugiati e i richiedenti asilo di cui la Calabria si è dotata, in seguito alle esperienze di accoglienza di comuni come Riace, Caulonia, Stignano Badolato e altri, laddove insomma la sua presenza e la sua azione sono stati importanti e apprezzate."

Nessun commento:

Posta un commento