domenica 13 dicembre 2009

Cina –Shenzhen, in aumento i rapimenti di bambini. Almeno 23 casi nel 2009


I sequestri colpiscono soprattutto bambini tra 9 e 11 anni. Spesso le vicende ci concludono con l’uccisione delle piccole vittime. La polizia non rivela l’esatto numero dei casi per non gettare nel panico la popolazione. Ma il ministero della Pubblica sicurezza parla di almeno 30mila rapimenti di bambini ogni anno.

Solo nel 2009 la città di Shenzhen ha registrato il rapimento di almeno 23 bambini, tre dei quali sono stati uccisi durante il sequestro. È quanto emerge dalle rivelazioni di alcuni rappresentanti del governo che descrivono un fenomeno di dimensioni molto più ampie rispetto ai numeri finora resi pubblici dalla polizia.

I rapimenti di bambini, per la maggior parte tra i 9 e gli 11 anni, avvengono al di fuori delle scuole o lungo il tragitto che i piccoli compiono tra le loro case e gli istituti. Un agente spiega che le autorità “in genere non rivelano l’esatto numero di crimini come i rapimenti e le rapine per non seminare il panico”. Shen Shaobao, vicedirettore della polizia, intervistato dal South China Morning Post, riconosce tuttavia che il fenomeno “ha subito un drammatico aumento” durante il 2009. Nel periodo tra gennaio ed aprile i casi ufficiali di rapimento sono stati 184 e la polizia ha arrestato 9374 persone sospettate di essere coinvolte nei sequestri.

La ridda di numeri imprecisati ed i casi più recenti di rapimenti di bambini resi pubblici dalle autorità spaventano comunque la popolazione di Shenzhen ed in particolare le famiglie dei piccoli.

L’ultimo rapimento di un bambino, avvenuto in ottobre , si è concluso con l’uccisione della piccola vittima, anche se i genitori avevano pagato un riscatto di 500 mila dollari Usa.

Dopo ciò, le scuole hanno invitato i genitori a prestare più attenzione ai loro figli. “Siamo terrorizzati da tutte le voci che stanno girano - afferma una madre del distretto di Nanshan - ma non possiamo sapere la verità dalla polizia e alcune persone parlano di centinaia di bambini rapiti”.

Le indagini hanno permesso alla polizia di scoprire per ora il metodo usato dai rapitori. Essi pianificano con attenzione i loro blitz e fanno spesso leva sulla conoscenza diretta dei bambini. Un ufficiale di polizia di Futian afferma infatti che molti piccoli vengono sequestrati da vicini di casa o da persone che già conoscono. Nella maggioranza dei casi il rapimento finisce con l’omicidio del bambino per evitare che esso, una volta liberato, possa rivelare l’identità dei suoi sequestratori.

Le stime ufficiali dei rapimenti di bambini diffuse dal Ministero della Pubblica Sicurezza cinese parlano di almeno 30mila casi l’anno.

Secondo l’Unicef le cifre sono di gran lunga più alte soprattutto perché è ignoto lo sviluppo del fenomeno nelle zone povere rurali. I piccoli sequestrati alimentano il mercato della prostituzione e del lavoro minorile, il traffico di organi ma anche quello delle adozioni clandestine che riguarda soprattutto i bambini maschi.

Il governo di Pechino sta cercando di arginare il fenomeno spinto anche dalle proteste della popolazione. Tra le iniziative più recenti vi è la creazione di un sito web, Bambini che cercano casa, attraverso cui il Ministero della pubblica sicurezza diffonde le foto di alcuni dei piccoli rapiti.

Ogni azione di polizia e controllo deve però fare i conti con un paradosso del sistema giudiziario cinese che punisce l’abbandono, il rapimento o la vendita di un bambino, ma non considera illegale il fatto di comprarne uno.

Fonte: AsiaNews

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