venerdì 20 novembre 2009

Corruzione. Italia altro primato negativo.

Le bustarelle, tangenti, cartelli e altre pratiche di corruzione minano la concorrenza e provocano una massiccia perdita di risorse per lo sviluppo in tutti i paesi, in particolare i paesi in via di sviluppo….

Secondo quando emerge dal rapporto annuale sulla corruzione, presentato a Berlino dall’ organizzazione non Governativa Trasparency International (TI), i paesi più corrotti al mondo sono: Somalia, Afghanistan e la Birmania. L’ Italia, paese in via di sviluppo, non poteva non gareggiare con gli ultimi ed ecco allora che i “politici onesti” del paese, per essere solidali ai colleghi corrotti, non potevano fare brutta figura ed ecco allora che retrocedono dal 55mesimo posto del 2008, al 63esimo posto nel 2009.

La Corte dei Conti nel mese di giugno u.s. circa la corruzione, affermava che la tassa impropria che intascano i farabutti è di 50/60 miliardi di euro all'anno, ma visto che da giugno a novembre ci troviamo al 63esimo posto, la tassa immorale che siamo costretti a pagare è aumentata. Giudicata in voti l’Italia ha ottenuto appena 4.3 punti in scala che va da 10 per i paesi meno corrotti, come la Nuova Zelanda con 9,4, a 1.1 per i più corrotti come la Somalia, la Nuova Zelanda con 9,4 e non potevano mancare gli onesti politici del paese in via di sviluppo con il loro 4,3 e 63esimo.

“In un frangente nel quale l’economia mondiale incomincia a registrare una leggera ripresa e alcuni Paesi continuano a lottare con continui conflitti interni ed incertezze, è chiaro che nessuna regione del mondo è immune dal cancro della corruzione”, viene evidenziato nel rapporto presentato a Berlino dal Presidente di Trasparency International Huguette Labelle . L’Ong denuncia in molti stati un calo dell’attenzione e della concretezza di un fenomeno distruttivo per la buona governance e per la stessa democrazia.

"La lotta contro la corruzione richiede un forte controllo del parlamento, un sistema giudiziario efficace, gli organismi preposti per la lotta contro la corruzione, indipendente e dotata di risorse adeguate, una attuazione rigorosa del diritto, la trasparenza nei bilanci pubblici, una fornitura di aiuti e finanziamenti, così come la sala per una stampa indipendente e una società civile vivace ", ha detto Huguette Labelle. "La comunità internazionale deve elaborare soluzioni efficaci per aiutare i paesi dilaniati dalla guerra a crescere e sostenere le loro istituzioni. "

Se si introducessero istituzioni globali e nazionali di controllo e di quadri giuridici efficacemente applicate, in combinazione con norme più efficaci e significativi, si raggiungerebbero livelli più bassi di corruzione, si porterebbe ad un aumento di fiducia necessaria nelle istituzioni pubbliche, ad una crescita economica ed ad un’ assistenza allo sviluppo sostenibile più efficace. Ma in primo luogo, si ridurrebbe la grande scala della sofferenza umana.

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