venerdì 11 settembre 2009

La Donna: speranza per il cambiamento di un mondo migliore

Per cambiare rotta al mondo che va sempre più alla deriva, ci resta solo una speranza: portare le donne nelle stanze dei bottoni. Il colore politico non interessa perché le donne di destra, sinistra e di centro, insieme, riescono a trovare la sintesi per riportare sulla giusta rotta il mondo.
La Donna si distingue dall’uomo per il carisma, la determinazione, il coraggio, la freddezza la forza, la dolcezza e la sensibilità.
Nei pochi incarichi di responsabilità che ha in questa società, la donna si sa distinguere sempre dall’uomo anche se per lei tutto rappresenta una continua sfida per uscire dal ghetto. Lì, dove l’uomo, per paura di confrontarsi, ha cercato di rilegarla. E’ il momento di prendere atto che la donna, anche se tenuta ai margini dal mondo maschilista, è ed è stata sempre la burattinaia e mai la burattina nella vita quotidiana. Per troppo tempo ci siamo illusi di essere cacciatori. Dobbiamo arrenderci alla realtà: noi maschi siamo stati sempre prede e mai cacciatori. La nostra faccia tosta ci ha permesso di fare sempre il primo passo ma anche questo sta cambiando: le nuove generazioni di donne sono aggressive e non si fanno problemi di fare il primo passo verso l’uomo che gli interessa e questo crea tanti problemi esistenziali all’uomo che cerca di rifuggiarsi nel vittimismo.
In una famiglia la persona equilibrata, colei che lavora, accudisce i figli, il marito e la casa è sempre la donna, ma, spesso, professionalmente non riesce a realizzarsi perché non trova spazio, tanto che nelle grandi aziende la quota rosa è molto bassa. Anche nella politica, maschilista, ci si preoccupa di stabilire le quote rosa, questo non perché le donne non sono all’altezza ma perché la paura e il dominio del territorio politico, da parte degli uomini, fa si che questo rimanga prerogativa maschile e maschilista.. Il gentil sesso ci ha dimostrato che se riesce ad arrivare nelle stanze che contano, riesce a cambiare anche il modo di fare politica: laddove l’uomo non riesce a dialogare ed usa solo la forza per far valere le sue decisioni, la donna sa dialogare pur essendo ferma e determinata.
Non è un caso se oggi si utilizza l’espressione “lady di ferro” come appellativo per indicare ogni donna che riesca ad arrivare ad un incarico politico o economico di altissimo livello.
Margaret Thatcher, dal 1979 al 1990, è stata Primo ministro del Regno Unito, i governi successivi, sia conservatori che laburisti, hanno mantenuto gran parte delle sue riforme.
Nilde Iotti, è stata ininterrottamente presidente della Camera dei Deputati dal 1979 al 1992. Con 13 anni di leadership è stata la presidenza della Camera che è durata più a lungo nella storia d'Italia.
Nel 1987 Nilde Iotti ottiene un incarico di governo con mandato esplorativo da parte del Presidente della Repubblica Cossiga che si conclude senza esiti; è la prima donna e la prima esponente comunista ad arrivare così vicina alla Presidenza del Consiglio. Nel 1992 fu inoltre la candidata di sinistra alla Presidenza della Repubblica.
Ellen Johnson Sirleaf, è entrata nella storia di un intero continente, nella più antica nazione africana, indipendente dal 26 luglio 1847, per la prima volta una donna sarà presidente.
Irene Pivetti Presidente, della Camera dei Deputati: a 31 anni è la più giovane presidente della Camera della storia italiana.
Emma Bonino, Vicepresidente del Senato della Repubblica dal 6 maggio 2008. È una delle figure più influenti del radicalismo liberale italiano dell'età repubblicana. È stata ministro per il Commercio Internazionale e per le Politiche Europee nel governo Prodi II, mentre in passato è stata Commissario Europeo dal 1995 al 1999, ed eurodeputata a Strasburgo. È stata inoltre membro del comitato esecutivo dell'International Crisis Group (Icg) (organizzazione per la prevenzione dei conflitti nel mondo), Professore Emerito all'Università Americana del Cairo, nonché segretaria del Partito Radicale.
Angela Merkel, è la prima donna a ricoprire la carica di Cancelliere della Germania. È considerata dal Forbes Magazine la "donna più potente al mondo"; nel 2007 è divenuta la seconda donna a presiedere il G8, dopo Margaret Thatcher.
Meira Kumar, è stata eletta presidente della Camera bassa indiana è la prima donna a ricoprire questa posizione nella storia indiana.

Debora Serracchiani, La “Ragazza” eletta Europarlamentare nelle file del PD, che non si lascia intimidire e viene messa all’ angolo dai vertici del partito.
Sant’Agata Bolognese, Città delle donne, 7mila abitanti, governati da donne.
Lubna Ahmed Al-Hussein, la giornalista, che in Sudan è stata fustigata per aver indossato i pantaloni.
Amal Soliman, donna egiziana di 32 anni, sposata e madre di tre figli, potrebbe entrare nella storia del suo Paese. Potrebbe, infatti, essere la prima donna a diventare mazouna, il funzionario amministrativo che celebra i matrimoni e sancisce i divorzi.
Rebiya Kadeer, Divenne membro della Consulta Politica della Repubblica Popolare Cinese, ma fu esclusa della rielezione nel 1998 per non aver condannato le affermazioni del marito esule negli USA, è stata eletta presidente del Congresso Mondiale Uiguro, è la donna che sfida la Cina.
Anna Politkovskaja, giornalista viene ritrovata morta il 7 ottobre 2006, la polizia russa sequestra il computer della Politkovskaja e tutto il materiale dell'inchiesta che la giornalista stava compiendo
Natalia Estemirova, era una nota esponente del gruppo Memorial. E’ stata sequestrata e uccisa.
Neda Agha-Soltani, la ragazza iraniana simbolo della protesta in Iran del 20 giugno 2009, uccisa dalla polizia di Teheran.
Madre Teresa di Calcutta, fondatrice della congregazione religiosa delle Missionarie della Carità.
A queste Donne che nella vita contano e hanno contato e sono state anche uccise per il coraggio e la determinazione, aggiungiamo le donne coraggio che si sono ribellate alla mafia, alla camorra e tutte quelle donne che si occupano di volontariato e aiutano il prossimo.
Per sperare che questo accada nel mondo ed in modo particolare in Italia, bisogna abolire le quote rosa, che è un senso di discriminazione per la donna, bisogna prendere esempio dalla Svezia che ha il Parlamento più rosa d’Europa con il 47%, o la Filandina con il 41, 5%, l’Italia il massimo raggiunto dalle donne è una parlamentare su cinque nell’ultima legislatura.
Articolo da me scritto su http://www.agoravox.it/

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